I richiami da parte di General Motors sembrano non fermarsi mai mentre la serie delle disavventure è senza fine. Venerdì il gruppo ha annunciato una nuova ondata di richiami di oltre 400.000 veicoli negli Stati Uniti. Il richiamo è dovuto al rischio che i Fuoristrada presentano a causa di un problema con il software del cambio automatico. La trasmissione potrebbe commutarsi in posizione di parcheggio da sola anche in assenza del guidatore. Questo problema si aggiunge ad una lunga lista. Il gruppo di Detroit ha richiamato negli Stati Uniti altri 3,16 milioni di modelli di auto del periodo 2000-2014, provocando un impatto sui conti del secondo trimestre di 300 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 400 milioni di oneri già annunciati in occasione di altri richiami: da inizio anno in Nord America sono stati 20 milioni. La casa automobilistica tramite il suo portavoce ha detto di essere consapevole di otto incidenti, di sei feriti legati all'ultimo richiamo. La società madre di Opel ora deve controllare e riparare più di 20 milioni di automobili. Ad innescare l'onda dei richiami in officina è stata inizialmente un difetto dei blocchi di accensione difettosi. Per questo problema almeno 13 persone sono morte in incidenti. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari General Motors nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.
Fonte: comunicato stampa Giovanni D’AGATA
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