lunedì 23 giugno 2014

Problemi ad airbag! Honda richiama precauzionalmente per timori sulla sicurezza 2,03 milioni di auto.


La casa automobilistica giapponese Honda ha annuncia il richiamo di 2,03 milioni di veicoli a livello globale a causa dei problemi all'airbag, identici (malfunzionamenti vari, inclusa l'ipotesi più di rischio di incendio) a quelli che hanno costretto Toyota poche settimane a intervenire su 2,27 milioni di vetture. Nella documentazione consegnata al ministero dei Trasporti nipponico, la società precisa che sono quasi 670.000 le unità relative al mercato domestico.Il richiamo riguarda la city-car Fit (in Europa conosciuta come Jazz) e riguarda circa 1,02 milioni di veicoli in Nord America, 666 mila in Giappone e 154 mila in Europa.I problemi agli airbag difettosi, prodotti dalla stessa azienda, Takata Corp, hanno spinto oggi altri due gruppi giapponesi, Nissan e Mazda , a richiamare rispettivamente 128 mila e 11.800 vetture.Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Honda nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.
                                                                                        
                                              Fonte: comunicato stampa             Giovanni D’AGATA

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