Per il
30ennale di Sala Assoli
Vicolo Lungo Teatro
Nuovo 110
Dal 20 AL 22
NOVEMBRE 2015
ROSE IS A ROSE IS
A ROSE IS A ROSE
Partitura
Produzione Golden Show
/ Tinaos
In collaborazione con Comune di Muggia - Residenza Idra – Valli del Natisone Through Landscape
In collaborazione con Comune di Muggia - Residenza Idra – Valli del Natisone Through Landscape
di Ivana Sajko
traduzione Elisa Copetti
traduzione Elisa Copetti
con Sabrina Jorio
Spazio/Installazione Pier
Paolo Bisleri
Suono Paolo
Cillerai
Luci Angelo
Ugazzi
Animazione e
grafica Marco Lucisano/Barbara La Torraca
Elementi scenici
realizzati da Davide Di Donato e Laboratori Fondazione
Teatro “G.Verdi” - Trieste
Foto di scena e
video Teresa Terranova
Regia di
Tommaso Tuzzoli
Debutta il 20
Novembre per il 30ennale di Sala Assoli, dopo la prima nazionale
al Teatro Lo Spazio di Roma e l'anteprima al Teatro "G.Verdi"
di Muggia (Trieste) uno spettacolo multimediale, insolito ed
emozionante dal titolo Rose is a Rose is a rose is a rose,
di Ivana Sajko, per la regia di Tommaso Tuzzoli, con Sabrina
Jorio e le scene curate dal pluripremiato Pierpaolo Bisleri.
Lo spettacolo
costituisce il primo capitolo della trilogia della disobbedienza,
un progetto ambizioso e importante dell’autrice croata Ivana Sajko, nata
a Zagabria a metà degli anni 70 e già tradotta in tutta Europa. Gli altri due
capitoli della trilogia, Scene con l'albero delle mele e Non
siamo noi, è solo vetro, saranno sviluppati e realizzati entro
il 2016 sempre dalla Golden Show Produzioni.
“Facevano
l’amore come se si stessero picchiando”, è l’incipit della narrazione. La
disobbedienza di Rose is a Rose … infatti, è l’amore. L’amore ai tempi del
colera, scriveva Marquez, ma Sajko scrive di amore ai tempi della guerra. O
meglio, di come l’amore entra nella guerra e la attraversa, ma anche di
come la guerra attraversa l’amore modificandone il linguaggio e le aspettative.
I toni sono quelli balcanici: romantici e crudeli contemporaneamente,
con un lirismo colto ma immediato che è la cifra di questa giovane autrice che
è stata recentemente nominata Cavaliere dell'Ordine delle Arti e della
Letteratura in Francia.
La storia è
semplice: un ragazzo e una ragazza si conoscono in discoteca. Ballano insieme
per tutta la notte e poi decidono di andare a casa di lui. Durante il tragitto
attraversano la città in guerra. Autobus in fiamme, cariche della polizia, e la
violenza di quelle strade richiama altre fiamme, altre botte, come quelle di
Genova in occasione del G8. Come se la guerra fosse un teletrasporto che
collega tutti i paesi del mondo, un unico spaziotempo. Ma che succede quando
due sconosciuti chiudono la porta di casa e si lasciano la guerra alle spalle?
Quanta guerra entra nel loro letto? E che effetto fa l’innocenza di un
sentimento, quando sboccia a dispetto di tutto?
Chiunque
abbia amato Bonnie e Clyde, o Hiroshima Mon amour, o i libri di Murakami, non
potrà che emozionarsi di fronte a Rose is
a Rose (il titolo è una citazione di Gertrude Stein, ma anche di
Shakespeare, perché c’è tanta letteratura e tanto cinema in questa rosa
balcanica).
Lo spettacolo
dopo il debutto romano sarà a Napoli al 30ennale di Sala Assoli dal 20 al 22
novembre, a Salerno e al Festival Wonderland di Brescia.
Info e prenotazioni:
Botteghino Sala Assoli tel.
081 19563943 (orario da lunedì a sabato 10:30 -13 e 18 – 20; domenica
apertura due ore prima dello spettacolo) – botteghino@associazioneassoli.it
– promozione.salaassoli@gmail.com
Orario: venerdì e sabato ore 20:30; domenica ore 18
Biglietto: Intero 12 euro; ridotto 8 euro
Note del
regista Tommaso Tuzzoli:
Un vortice di
parole che danza su di un motivo d’amore. Un vortice di parole che frammenta il
ricordo per ricostruirlo solo alla fine lentamente. Un vortice di parole che dà
vita ad un testo confessione ad un testo affermazione della propria esistenza. Rose is a rose is a rose is a rose di Ivana
Sajko, giovane autrice croata, è un testo che abbiamo voluto tradurre e
presentare per la prima volta in Italia, affascinati da una scrittura densa
fatta di luce e buio, di corpo e anima, di violenza e ironia.
Una scrittura
veloce che toglie il respiro e togliendolo ne chiede un altro più profondo, più
consapevole, frasi che come orli taglienti lasciano cicatrici sui corpi, nella
mente, nelle emozioni.
Una storia
d’amore che prende vita sulle macerie di una guerra inattesa.
Una notte
d’amore che si trasforma in un miracolo inaspettato, in una fuga dal dolore, in
un incastro tra corpi, in una mattina dove la luce apre le porte all’abbandono.
Una storia che chiede di essere ricucita pian piano.
Il ricordo di
chi narra è fatto di piccoli indizi, di ripetizioni ossessive. Il ricordo
diviene l’ostacolo.
Il ricordo vuol essere cullato, vuol riaffiorare un po’ alla volta e l’unico modo per ricostruirlo è la scrittura. Il personaggio/autrice narra i fatti ed esorcizza gli avvenimenti attraverso l’atto della scrittura tramutando la parola in una partitura a più voci.
Il ricordo vuol essere cullato, vuol riaffiorare un po’ alla volta e l’unico modo per ricostruirlo è la scrittura. Il personaggio/autrice narra i fatti ed esorcizza gli avvenimenti attraverso l’atto della scrittura tramutando la parola in una partitura a più voci.
Sogno ad
occhi aperti, allucinazioni fatte di voci che affollano una memoria e che
chiedono di essere ascoltate. Una rosa è una rosa ma le sue spine possono
ferire.
Ivana Sajko è una
giovane autrice teatrale, nata a Zagabria a metà degli anni 70, già
riconosciuta e tradotta in tutta Europa per le sue opere teatrali e da poco
nominata Cavaliere dell'Ordine delle Arti e della Letteratura in Francia,
crediamo sia una delle voci più significative della scena balcanica.
Una scrittura quella di Ivana Sajko fortemente poetica che parte da crepe e riflessioni della propria realtà personale e storica per poi trascendere l'individuo e toccare l'universale.
Una scrittura quella di Ivana Sajko fortemente poetica che parte da crepe e riflessioni della propria realtà personale e storica per poi trascendere l'individuo e toccare l'universale.
I personaggi
spariscono mentre la parola diviene polifonia di voci. Voci che ricordano amori
passati, voci che riflettono sulla guerra, sulla religione, sulla politica,
sull'arte, sul futuro e su di un'idea diversa di umanità. L'ironia che
attraversa la sua scrittura diviene motore di riflessioni sempre più acute che
tagliano come lame affilate. Una lingua poetica, musicale che contiene in sé
dolci melodie così come suoni di propaganda. La sua voce, la voce dei suoi
ricordi, delle sue proteste, delle sue speranze riempie l'agorà e si trasforma
in Coro.
Fonte: comunicato stampa
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