Il percorso
progettuale sarà realizzato in rete con gli Istituti Comprensivi “E.
Fieramosca” di Capua e “Don Milani-Gravante”di Grazzanise.
A breve
tre guide per il Museo Campano realizzate dagli studenti.
L’istituto
Tecnico “Federico II” di Capua ha vinto il concorso nazionale indetto dal Miur:
“Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e
culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche”. In Italia sono state ammesse
al finanziamento solo 14 scuole e l’idea progettuale dal titolo “Diamo vita al Museo” del “Federico II” si è guadagnata il quarto posto. Grande la
soddisfazione di tutta la comunità scolastica ed in primis del dirigente Giovanni Di Cicco che ha espresso
apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo di progetto, tra i quali figurano
i professori Antonio Avitabile, Donatina
De Caprio e Brigida Di Marcello. “La
valida iniziativa – fanno sapere i docenti responsabili - muove dall’esigenza di educare gli studenti
ad offrire il proprio contributo per la valorizzazione e lo sviluppo del
patrimonio artistico e culturale della nostra terra, nell’ottica dello sviluppo
di “habitus comportamentale” sintetizzabile nell’espressione “cittadinanza
attiva”. Essere cittadini attivi, infatti, significa anche conoscere e tutelare
le proprie radici: patrimonio prezioso e componenti essenziali dell’identità
della persona”. L’Istituto “Federico II” ha sede nella storica città di
Capua, illustre ed antica metropoli della Campania, definita già da Cicerone,
nel I secolo a.C., “altera Roma”, la seconda Roma. La città fu prescelta quale luogo per
ospitare nel palazzo Antignano il più significativo patrimonio culturale della
civiltà italica della Campania: il Museo
Campano, che, tra l’altro dista poco più di 400 metri dalla sede della scuola e
la cui fondazione è dovuta all’opera del Canonico Gabriele Iannelli che, nel 1874, riuscì ad aprire le porte del
Museo al pubblico. Qui sono conservate, tra le tante opere, la più grande
collezione di “Matres” esistente al mondo: una raccolta di statue
rappresentanti madri che recano in seno i loro figli e che venivano offerte in
dono alla Dea Matuta per ottenerne protezione. Il percorso progettuale, che sarà
realizzato in rete con l’Istituto Comprensivo “E. Fieramosca” di Capua e l’Istituto
Comprensivo “Don Milani-Gravante” di Grazzanise, consentirà ai ragazzi di
porsi, nei confronti del prezioso sito, non solo come fruitori di un tesoro di
valore inestimabile, ma anche come protagonisti di un processo di
valorizzazione dello stesso e di divulgazione della conoscenza della ricchezza
che esso custodisce, nei confronti delle altre scuole del territorio italiano e
straniero.“Non si può amare ciò che non
si conosce”, si è partiti dalla
condivisione di questo aforisma per immaginare la pubblicazione di guide che
rispondano ad esigenze didattiche diverse. L’obiettivo è quello di
un’informazione realizzata attraverso l’utilizzo di linguaggi e strumenti
diversi in grado di parlare ad una vasta platea di visitatori: il Museo non
deve essere silenzioso; deve comunicare attraverso la narrativa, il gioco, la
musica; deve coinvolgere ed acquisire risposte, mantenendo saldo il binomio
imprescindibile tra storia e arte. Il coinvolgimento della comunità e lo
sviluppo della comunicazione non trascureranno l’esplicitazione e la
valorizzazione di altri ambiti parimenti importanti quali la disabilità e
l’intercultura. Il lavoro sarà articolato in fasi: l’impaginazione e la
sistemazione grafica della “Guida alle
collezioni”, in parte già realizzata dal Direttore del Museo, sarà curata
dai ragazzi del Tecnico “Federico II” già in possesso di competenze
nell’utilizzo di strumenti e programmi informatici; la semplificazione, della
prima guida, che porterà alla nascita della “Guida: Il museo che vive”,
sarà sempre realizzata dagli studenti del “Federico II”. Cura particolare sarà
prestata ai linguaggi usati ed alle tecniche di apprendimento che saranno
basate sulle più moderne metodologie didattiche. Il testo semplificato sarà registrato su audio-guide che i visitatori
riceveranno all’ingresso. Il testo sarà tradotto e registrato in inglese, francese,
tedesco e polacco. In
particolare il racconto sarà arricchito da aneddoti, curiosità, canti, legati a
spaccati di vita dell’epoca in modo da rendere ancora più piacevole ed
“intrigante” la visita. Questa
esperienza rientrerà nei percorsi di alternanza scuola-lavoro che preparano i
giovani ad inserirsi concretamente in una realtà di lavoro, come previsto dalla
legge 107 del 2015. L’Itet “Federico
II” ha sperimentato percorsi di transizione scuola-lavoro già dal 1998
presentando l’idea di cooperative di giovani per la valorizzazione e fruizione
del patrimonio artistico e culturale, proprio nel Museo Campano. La
terza guida “Benvenuti nella casa delle Muse”
sarà, invece, realizzata dagli studenti della primaria di secondo grado. La dotazione di sussidi che trasformino il
museo in “Museo da toccare e
da sentire” (per una cultura senza barriere) sarà curata dal personale del
museo con l’ausilio dei docenti di sostegno delle scuole della rete. Lo
scopo delle tre guide consisterà nell’infondere esperienze educative con
attenzione al contesto in cui esse hanno avuto luogo, al fine di stimolare la
partecipazione attiva in un processo di apprendimento didattico basato sulla
re-azione. Il punto di partenza è rendere la visita al museo un processo
di comunicazione attiva tra chi trasmette: il museo, e chi riceve: il
visitatore, attraverso il mezzo: la guida, che assume anche il ruolo di
facilitatore. Oltre ai formati
cartacei, i ragazzi del corso Turismo del “Federico II”, saranno essi stessi ciceroni
in grado di svolgere il ruolo di facilitatori nei confronti dei coetanei
visitatori, proponendo la scelta tra percorso tematico o percorso storico e
seguendo gli stessi anche in attività laboratoriali. L’informazione sarà curata
attraverso un sito web realizzato dagli
stessi studenti dove saranno pubblicate,
in aree dedicate, le tre guide. Si sfrutteranno inoltre i social network per
una maggiore diffusione dell’iniziativa. L’obiettivo finale non trascurerà
comunque la fruizione delle inestimabili opere d’arte contenute nel Museo, da
parte delle persone disabili. Per quanto riguarda l’accessibilità all’edificio
è già garantita in tutte le sale e lungo tutti i percorsi; ma gli studenti
dell’ITET “Federico II”, struttureranno un progetto che trasformerà il Museo
Campano di Capua in un “Museo da toccare e da sentire” (per una cultura senza
barriere). Grazie all’utilizzo delle audioguide per gli ipovedenti e delle
videoguide per gli ipoacusici, sarà possibile inserire la struttura museale capuana
nell’elenco dei “musei accessibili” in quanto non più priva unicamente delle
barriere architettoniche; al termine del progetto, si provvederà a darne comunicazione alla redazione@disabili.com e all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
– Onlus, per assicurarne la massima diffusione.
Fonte: comunicato stampa
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