MADDALONI (Caserta) – Mancano pochi giorni all’inizio del nuovo Forum promosso a Maddaloni nell’ambito delle iniziative per il Dialogo Interreligioso. Infatti, si terrà a Maddaloni il “Forum sulle religioni” – “In dialogo per la pace: verso una fraternità universale” a cura del Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture di Maddaloni, diretto da p. Edoardo Scognamiglio a partire dal 13 febbraio 2016.
Il dialogo tra le religioni è una risorsa per le nostre città: perché ci permette, nel rispetto della propria identità, di scoprire la bellezza di ogni esperienza di fede e di lavorare assieme per la pace, la giustizia, il bene comune, la salvaguardia del creato. Dove c’è dialogo c’è speranza, ci sono volti che s’incontrano, comunità e popoli che provano a camminare assieme, ad accogliersi, a sostenersi, condividendo sogni, speranze, progetti, attese e problemi che affliggono i più deboli ed emarginati. La formazione al rispetto delle alterità, alla conoscenza delle religioni, è un bene prezioso per le nuove generazioni che saranno sempre più interetniche e interreligiose. Educare e formare al dialogo per la pace vuol dire, secondo la bella e profetica intuizione di Giovanni Paolo II e già dei padri del Concilio ecumenico Vaticano II, costruire un mondo migliore, una fraternità universale, ove uomini e donne, adulti, bambini e anziani, giovani e adolescenti, si riconoscono figli e figlie di un solo Padre che è nei cieli.
Il forum si muove in questa prospettiva, secondo lo “Spirito di Assisi”, ossia l’intuizione geniale di san Francesco d’Assisi che inaugurò la terza via, quella del dialogo, del confronto sereno con il Sultano d’Egitto. Se la prima via, infatti, fu quella dell’emarginazione e del distacco – l’altro c’è ma non lo tollero e resta a lunga distanza da me –, e la seconda fu ancora più tragica – l’altro c’è come nemico e devo eliminarlo –, la terza via conduce alla pace, all’accoglienza, alla fraternità. Le comunità religiose possono fare molto anche per fermare la violenza, contribuendo al rispetto della libertà religiosa e alla difesa della dignità di ogni persona.
Il Concilio ecumenico Vaticano II afferma che «gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo […]. Non possiamo invocare Dio come Padre di tutti gli uomini, se ci rifiutiamo di comportarci da fratelli verso alcuni tra gli uomini che sono creati ad immagine di Dio. L’atteggiamento dell’uomo verso Dio Padre e quello dell’uomo verso gli altri uomini suoi fratelli sono talmente connessi che la Scrittura dice: “Chi non ama, non conosce Dio” (1Gv 4,8)»: (Concilio ecumenico Vaticano II, Dichiarazione conciliare Nostra aetate [26-10-1965], nn. 1; 5). Certamente, il dialogo è possibile salvaguardando la propria identità, nel rispetto di ogni alterità a confronto. Papa Francesco lo ha ben spiegato: «Non si può dialogare se non si parte dalla propria identità. Senza identità non può esistere dialogo. Sarebbe un dialogo fantasma, un dialogo sull’aria: non serve. Ognuno di noi ha la propria identità religiosa, è fedele a quella […]. Partiamo ciascuno dalla propria identità, non facendo finta di averne un’altra, perché non serve e non aiuta ed è relativismo. Quello che ci accomuna è la strada della vita, è la buona volontà di partire dalla propria identità per fare il bene ai fratelli e alle sorelle. Fare del bene! E così, come fratelli camminiamo insieme. Ognuno di noi offre la testimonianza della propria identità all’altro e dialoga con l’altro. Poi il dialogo può andare più avanti su questioni teologiche, ma quello che è più importante e bello è camminare insieme senza tradire la propria identità, senza mascherarla, senza ipocrisia. A me fa bene pensare questo»: (Francesco, Discorso ai leaders delle altre religioni [Tirana, 21-9-2014]).
Il forum è di 30 ore e prevede incontri frontali e approfondimenti personali e laboratori di ricerca in gruppo. Si svolge di sabato pomeriggio (dalle ore 17 alle ore 18.30) presso la sala del Centro Studi Francescani di Maddaloni (Ce).
Ecco gli appuntamenti:
13 febbraio 2016 - «Ascolta, Israele… Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore» (Dt 6,4.5) - Prof. Giuseppe Falanga, PFTIM di Napoli
20 febbraio 2016 - La differenza cristiana: «Amate i vostri nemici» (Mt 5,44) - Prof. Edoardo Scognamiglio, PFTIM di Napoli
27 febbraio 2016 - «Rimanere nell’amore»: il senso della vera felicità. - Prof. Clemente Sparaco, Maddaloni
5 marzo 2016 - Francesco e il Sultano: in dialogo con l’islam - Imam Abd Allah Massimo Cozzolino, Napoli
12 marzo 2016 - «Dio è Uno, ma i saggi lo chiamano con nomi diversi» (Rig Veda, I,164). -In dialogo con l’induismo - Prof. Francesco Villano, PFTIM di Napoli
19 marzo 2016 - «Dove c’è virtù c’è saggezza»: il buddhismo e la non violenza - Prof. Francesco Villano, PFTIM di Napoli
9 aprile 2016 - «La terra non è che un solo Paese e il genere umano i suoi cittadini». - Dialogo e pace nella religione Bahai - Sig. Neissan Parsa, Caserta
16 aprile 2016 - Lo “spirito di Assisi” e la profezia della pace - Prof. Enzo Greco, Diocesi di Terni
Per le iscrizioni al Forum bisogna rivolgersi alla Segreteria del Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture di Maddaloni sita presso la Chiesa S. Francesco d’Assisi, in Via San Francesco d’Assisi, n. 117, oppure servendosi di questi recapiti: 3472968637; edosc@libero.it; o consultando il portale www.centrostudifrancescani.it.
Maddaloni, lì 8 febbraio 2016
Fonte: Ufficio Stampa
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