LA DIETA MEDITERRANEA NELLO SVEZZAMENTO
PREZIOSA PER PREVENIRE L’OBESITA’ INFANTILE
Il 18 gennaio presso il Punto Luce del quartiere Sanità il dibattito “Prevenire l’obesità infantile? Proviamoci con la dieta mediterranea”
Napoli, 18 gennaio 2017 –Il sovrappeso e l’obesità, troppo spesso considerati superficialmente un “disturbo estetico” sono, invece, tra i principali fattori di rischio per le patologie non trasmissibili, quali le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti ed alcuni tipi di cancro. La loro diffusione, sempre più in crescendo, è ormai un problema di salute pubblica a livello mondiale, con un grosso impatto sui servizi sanitari nazionali. In base a studi effettuati a livello internazionale, si è riscontrato che i costi economici legati all’obesità e al sovrappeso rappresentano il 2-7% dei costi sanitari totali.
In Italia maglia nera per l’obesità infantile è detenuta dalla Campania, dove un bimbo su 2, tra gli 8 e i 9 anni, ha problemi con la bilancia. Il 13, 7 % dei bambini è obeso con il rischio di incorrere in gravi patologie. Dati che hanno generato un allarme nel mondo della pediatria italiana tale da riflettere sulle possibili cause ma anche sulle soluzioni. E di obesità infantile, un problema che in alcune fasce di popolazione è molto sottovalutato, si discute a Napoli all’incontro pubblico in corso presso il Punto Luce del quartiere Sanità (piazzetta San Vincenzo). Il dibattito promosso dalla Clinica Mediterranea dal titolo “Prevenire l’obesità infantile? Proviamoci con la Dieta Mediterranea” (il terzo di 9 appuntamenti della V edizione di Mondo Donna) vede la presenza di professori, medici ed esperti del settore, tra i quali Salvatore Auricchio, professore di Pediatria dell’Università Federico II di Napoli,Raffaella De Franchis, pediatria di famiglia e Francesca Romano Marta, referente nazionale per l’Associazione Save the Children Italia che hanno scelto di coinvolgere le famiglie del rione Sanità.
Prevenire l'obesità infantile attraverso la Dieta Mediterranea è ciò che sostengono gli organizzatori dell’iniziativa ma anche il gruppo di esperti che ha redatto un manuale sulla dieta con una prospettiva pediatrica. Autrice del libro è la pediatra Raffaella De Franchis, che grazie al lavoro del suo team ha elencato dieci consigli per una corretta alimentazione oltre ad una serie di suggerimenti utili. "In Campania ci sono cattive abitudini alimentari - dichiara la dottoressa De Franchis - ecco perché la regione ha più bambini obesi che nel resto d'Italia. Si ingeriscono più facilmente cibi spazzatura , si utilizzano più facilmente bevande zuccherine durante i pasti, si mangia troppo a colazione e nei primi anni di vita al neonato vengono date troppe proteine".
I Pediatri di famiglia della Provincia di Napoli hanno costituito un Gruppo di lavoro denominato “Dieta Mediterranea in Pediatria” che si propone di promuovere la dieta mediterranea come corretto stile alimentare agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante l’allattamento e proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento.
“Secondo una recente indagine – afferma Celeste Condorelli, amministratore delegato Clinica Mediterranea – l’obesità infantile è in diminuzione in Italia, ma non in Campania, che è la regione con la percentuale più alta di obesi tra gli 8 e i 9 anni. La mancanza di mense scolastiche, il poco moto e la bassa distribuzione di alimenti sani sono una determinante, ma spesso sono i genitori a trasferire una scorretta educazione alimentare ai propri figli. Per questo abbiamo coinvolto alcuni dei pediatri di famiglia della Provincia di Napoli che hanno costituito il Gruppo di lavoro denominato “dieta mediterranea in pediatria”, che si propone di promuovere la dieta mediterranea come corretto stile alimentare agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante l’allattamento e proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento, per capire qual è il modo corretto di comportarci con i nostri figli”.
"Andrebbe disincentivato l'utilizzo di zuccheri bassi nei neonati - conclude la dottoressa De Franchis - non solo per le calorie ma anche per la propensione al gusto che viene acquisito dal nascituro durante la gravidanza. E' importante che la madre si renda conto dell'importanza dello strumento che possiede, quello di insegnare al proprio figlio una corretta alimentazione. Per questo è necessario comprendere che il cibo non può essere utilizzato come ricompensa. Anzi, un atteggiamento simile risulta dannoso con il trascorrere degli anni. La dieta mediterranea è stata dimostrata essere il miglior modello alimentare per la prevenzione di malattie cronico-degenerative come le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e il cancro. Ricorderò sempre l'importanza di mangiare frutta e verdura così come la possibilità di utilizzare erbe aromatiche e spezie".
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