mercoledì 25 gennaio 2017

LA NOTIZIA DEL GIORNO

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Elicottero 118: tutte le domande ancora senza risposta

Il premier in un'audizione in Senato ricorda le vittime dell'hotel, elogia la macchina dei soccorsi e sul rischio dighe nell'area del sisma dice: "No a voci incontrollate". Annunciato per la prossima settimana un decreto per prevenire ritardi. Intanto continuano le ricerche all'interno dell'hotel. Si indaga anche sulle cause dell'elicottero di soccorso precipitato in Abruzzo

Mentre i soccorritori continuano a scavare, il bilancio ufficiale della valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano il 18 gennaio è salito a 25 morti. I dispersi, ora, sono quattro. Al momento della valanga nella struttura c’erano 40 persone: dodici dipendenti e 28 ospiti, di cui quattro bambini. I piccoli e altri cinque sopravvissuti sono stati salvati dopo ore sotto la neve, due le persone scampate alla valanga perché si trovavano fuori dall’hotel.
Le parole della Procura
I risultati delle prime sei autopsie effettuate sulle vittime dell’hotel Rigopiano dicono che “molti sono morti per schiacciamento, altri per varie concause: schiacciamento, asfissia, ipotermia. Ma nessuno è deceduto per solo assideramento". Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini nel punto sulle indagini in corso per accertare eventuali responsabilità nella tragedia dell’albergo sepolto dalla slavina. Tragedia nella quale al momento le vittime accertate sono 25, mentre i dispersi risultano ora 4 e i sopravvissuti 11. Finora, ha aggiunto il procuratore, sono state effettuate 6 autopsie e altre 6 sono in programma. "Per i primi sei casi le cause dei decessi sono diverse le une dalle altre. In alcuni casi sono morti immediate per  schiacciamento, in altri c'è concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia". Dunque, aggiunge, eventuali ritardi nei soccorsi in questi primi sei casi non sarebbero stati causa diretta di morte. La pm ha precisato che al  momento la procura "ha già ordinato, fatto effettuare e acquisito i risultati di sei autopsie".

L'accusa di uno dei legali
Di diverso avviso il legale di parte della famiglia di una delle vittime, Gabriele D'Angelo: "Sul mio assistito non ci sono segni di traumi né di asfissia come emorragie congiuntivali” spiega Domenico Angelucci, "secondo noi se fosse stato soccorso entro due ore probabilmente poteva essere salvato". Il procuratore Tedeschini ha anche evidenziato possibili responsabilità da parte di chi non ha creduto alle richieste di aiuto. "Le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio". Sulla valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano è stato aperto un “unico fascicolo” contro ignoti. Le ipotesi di reato per cui si procede sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo
Gentiloni: “Fatto ogni sforzo possibile”
Sulla tragedia di Rigopiano è intervenuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Credo sia stato messo in atto ogni sforzo possibile dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico per cercare di salvare i dispersi”, ha detto in Senato, riferendo sulla situazione di emergenza nel Centro Italia. E ha spiegato: “All'inizio le operazioni sono state ritardate in modo drammatico dall'impossibilità di usare alcuni mezzi e dal rischio slavina. Il luogo è stato raggiunto alle 4,30 del mattino e da allora credo sia stato messo in atto ogni sforzo possibile”. “A Rigopiano – ha aggiunto il premier – sono state dispiegate 200 persone, il massimo possibile”. “La valanga che ha travolto l'hotel – ha detto ancora Gentiloni – è giunta al culmine di una concatenazione di fenomeni naturali senza precedenti. Una nevicata così non si verificava da decenni e poi c'è stata la coincidenza micidiale con le scosse di terremoto”. Il premier esprime cordoglio per le vittime e chiede che venga fatta luce su eventuali ritardi “Si cerchi la verità, non capri espiatori” afferma.
“Orgoglioso dei soccorritori”
Riferendo in Aula sull'emergenza sisma, il premier si dice orgoglioso dell'opera degli 11mila soccorritori impegnati nel Centro Italia (il salvataggio attraverso una botola). Assicura poi che si verificheranno le cause che hanno portato, nel momento di picco della crisi, a 177mila utenze senza energia. La Protezione civile italiana, aggiunge, è all'avanguardia: “Teniamocela stretta” sottolinea annunciando per la prossima settimana un decreto per prevenire ritardi in alcuni interventi nei prossimi mesi.
“Stanzieremo nuove risorse”
Gentiloni punta a un rafforzamento dei poteri della Protezione civile, la struttura che fa capo alla presidenza del Consiglio impegnata nella prevenzione e gestione di disastri e situazioni di emergenza. "Le risorse ci sono. Ci sono 4 miliardi nella legge di Bilancio e ce ne saranno altri come ho anticipato personalmente al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker". L'Italia ha chiesto a Bruxelles di aumentare il deficit 2017 fino al 2,3% del Pil, comprendendo 0,4 punti per affrontare le spese relative alla ricostruzione post terremoto e all'emergenza immigrazione. La Commissione Ue ha inviato al governo italiano una lettera in cui chiede la correzione del deficit strutturale di circa 3,4 miliardi, ritenendo che il bilancio 2017 si discosti dal cammino di riduzione del rapporto debito/pil. Il Tesoro deve rispondere entro il primo febbraio.
Elicottero, aperte due inchieste
Sono due le inchieste aperte per fare luce sull’incidente che ha coinvolto un elicottero del 118, precipitato nell’Aquilano dopo aver prestato soccorso a uno sciatore romano infortunatosi a Campo Felice. Della tragedia, costata la vita a tutte e sei le persone a bordo, si occuperà sia l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo sia la magistratura. Nello schianto sono morti anche due operatori del Soccorso alpino che avevano partecipato ai soccorsi di Rigopiano.
Si cerca il registratore di volo
Le cause che hanno portato allo schianto del velivolo avvenuto a oltre duemila metri di quota sono ancora tutte da chiarire. Gli inquirenti starebbero cercando di appurare se si sia trattato di un guasto tecnico o di errore umano dovuto alla scarsa visibilità. Nella zona c'erano nebbia fitta e raffiche di neve, dicono anche i colleghi, ma solo il recupero del registratore di volo potrà far luce e dare qualche risposta.

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