Durante la scorsa settimana il sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi (Rasff) ha diffuso 56 segnalazioni di prodotti pericolosi inclusi nella lista dei "serious risk" ossia di quelli più a rischio.Per quanto riguarda le segnalazioni di prodotti italiani esportati il rischio segnalato riguarderebbe un lotto di carne bovina macinata surgelata in cui le autorità francesi segnalano la presenza di tossina di Shiga, generata dal batterio Escherichia coli, mentre Cipro segnala presenza di DNA di ruminanti in mangime per pesci veicolato attraverso Spagna. A seguito di tale allerta europea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia come le aumentate esigenze in termini di sicurezza alimentare, caratteristiche nutrizionali e merceologiche, associate alla qualità del prodotto (acquistato o somministrato), devono necessariamente indurre il settore dei controlli ufficiali degli alimenti a adeguamenti e cambiamenti nella conduzione delle verifiche, con conseguente aggiornamento delle attrezzature e tecnologie impiegate, in relazione alle esigenze di mercato e agli standard qualitativi che si vogliono raggiungere. La sicurezza degli alimenti dipende da diversi fattori tra loro correlati (corretto svolgimento di tutte le fasi lungo la filiera produttiva, modalità e tipologie di verifica aziendale, trasparenza dei dati, ecc.) e i controlli sanitari devono essere effettuati in tutte le fasi della produzione. Ne consegue che una politica tesa a tutelare la salute del consumatore, deve necessariamente prendere in considerazione l’intera filiera, mediante l’attuazione e la pianificazione di controlli mirati. A tale proposito, vale la pena ricordare che la somministrazione di proteine animali trasformate era stata vietata 12 anni fa per contrastare l’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (Bse).
Fonte Giovanni D'Agata
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