martedì 27 maggio 2014

Oms: tassate i fumatori. Nonostante le campagne antifumo mondiali fumate seimila miliardi di sigarette in un anno


Ogni anno vengono fumate sei mila miliardi di sigarette nel mondo. Attualmente, il consumo di tabacco uccide una persona nel mondo ogni 6 secondi. Queste cifre hanno spinto l'Oms a sollecitare oggi a tutti i paesi ad aumentare le tasse sul tabacco per incoraggiare i fumatori a smettere e per impedire ad altre persone di diventare dipendenti da tabacco.Secondo l'Oms, con un aumento delle tasse sul tabacco del 50%, il numero di fumatori diminuirebbe di 49 milioni entro i prossimi tre anni salvando 11 milioni di vite nel mondo.L'aumento dei prezzi del tabacco risulta particolarmente efficace nel dissuadere i giovani che spesso hanno redditi più limitati dal cominciare a fumare. Inoltre incoraggiano i giovani fumatori a ridurre il consumo o a smettere del tutto.Per il direttore del dipartimento per la prevenzione delle malattie non trasmissibili dell'Oms, Douglas Bettcher, "gli aumenti dei prezzi sono da due a tre volte più efficaci nel ridurre il consumo di tabacco presso i giovani" rispetto al resto della popolazione. Basti pensare che solo negli Usa le industrie hanno nei loro database i dati di praticamente tutti i fumatori, e spendono ogni anno più di 400 dollari a testa per pubblicità e offerte speciali.L'Oms ha inoltre calcolato che se tutti i paesi aumentassero le tasse su tabacco del 50% per ogni confezione, i governi guadagnerebbero 101 miliardi di dollari di fatturato globale supplementare. "Questi fondi supplementari potrebbero, e dovrebbero, essere utilizzati per investire in programmi sanitari e sociali", ha osservato Bettcher. L'Oms ricorda che il consumo di tabacco è la principale causa di morte evitabile al mondo. Il tabacco uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, tra i quali 600.000 fumatori passivi. In assenza di interventi, il tabacco ucciderà più di 8 milioni di persone l'anno entro il 2030, con più dell'80% dei quali nei paesi a basso e medio reddito. Inoltre, pochi o pochissimi sono a conoscenza dei reali rischi del fumo. Per esempio, quanti consumatori sanno che il fumo è una delle cause principali di cecità, calvizie e tumore della vescica, per non parlare di gravidanza ectopica, cataratta, frattura dell'anca, menopausa precoce, aborto spontaneo e disfunzioni erettili.Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” alla luce di questi impressionanti dati non bisogna demordere con tutti i mezzi consentiti nella lotta contro questo problema che è causa di costi sociali impressionanti, adottando rigorose strategie di carattere transnazionale come questa sollecitata dall'Organizzazione Mondiale Della Sanità.
Fonte: comunicato stampa                                                      Giovanni D’AGATA

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