Ogni anno vengono fumate sei mila miliardi di sigarette nel mondo. Attualmente, il consumo di tabacco uccide una persona nel mondo ogni 6 secondi. Queste cifre hanno spinto l'Oms a sollecitare oggi a tutti i paesi ad aumentare le tasse sul tabacco per incoraggiare i fumatori a smettere e per impedire ad altre persone di diventare dipendenti da tabacco.Secondo l'Oms, con un aumento delle tasse sul tabacco del 50%, il numero di fumatori diminuirebbe di 49 milioni entro i prossimi tre anni salvando 11 milioni di vite nel mondo.L'aumento dei prezzi del tabacco risulta particolarmente efficace nel dissuadere i giovani che spesso hanno redditi più limitati dal cominciare a fumare. Inoltre incoraggiano i giovani fumatori a ridurre il consumo o a smettere del tutto.Per il direttore del dipartimento per la prevenzione delle malattie non trasmissibili dell'Oms, Douglas Bettcher, "gli aumenti dei prezzi sono da due a tre volte più efficaci nel ridurre il consumo di tabacco presso i giovani" rispetto al resto della popolazione. Basti pensare che solo negli Usa le industrie hanno nei loro database i dati di praticamente tutti i fumatori, e spendono ogni anno più di 400 dollari a testa per pubblicità e offerte speciali.L'Oms ha inoltre calcolato che se tutti i paesi aumentassero le tasse su tabacco del 50% per ogni confezione, i governi guadagnerebbero 101 miliardi di dollari di fatturato globale supplementare. "Questi fondi supplementari potrebbero, e dovrebbero, essere utilizzati per investire in programmi sanitari e sociali", ha osservato Bettcher. L'Oms ricorda che il consumo di tabacco è la principale causa di morte evitabile al mondo. Il tabacco uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, tra i quali 600.000 fumatori passivi. In assenza di interventi, il tabacco ucciderà più di 8 milioni di persone l'anno entro il 2030, con più dell'80% dei quali nei paesi a basso e medio reddito. Inoltre, pochi o pochissimi sono a conoscenza dei reali rischi del fumo. Per esempio, quanti consumatori sanno che il fumo è una delle cause principali di cecità, calvizie e tumore della vescica, per non parlare di gravidanza ectopica, cataratta, frattura dell'anca, menopausa precoce, aborto spontaneo e disfunzioni erettili.Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” alla luce di questi impressionanti dati non bisogna demordere con tutti i mezzi consentiti nella lotta contro questo problema che è causa di costi sociali impressionanti, adottando rigorose strategie di carattere transnazionale come questa sollecitata dall'Organizzazione Mondiale Della Sanità.
Fonte: comunicato stampa Giovanni D’AGATA
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