mercoledì 28 maggio 2014

Porsche richiama 2.500 modelli Macan per possibili problemi ai freni


La Porsche ha attivato la procedura di richiamo in officina per decine di migliaia di veicoli. Un difetto all’impianto frenante sarebbe la causa. Ad essere soggette al richiamo in tutto il mondo sono le vetture che secondo la casa automobilistica corrisponderebbero a circa 2500 vetture delle serie Macan. Un portavoce della casa automobilistica di Stoccarda ha comunicato oggi che la ragione sarebbe da individuarsi in un difetto che nel caso peggiore potrebbe causare la rottura del servofreno.Non è la prima volta che la Porsche ha richiamato vetture per procedure di tal tipo. All'inizio del 2014, il colosso automobilistico aveva già richiamato circa 785 vetture 911 GT3 su segnalazione della nostra associazione.Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Porsche nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione.Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.
                                                                                                                                                                                      
                                                                                          Fonte: comunicato stampa Giovanni D'Agata

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