Caserta
FilmLab ha il piacere di presenziare all’ultima serata della manifestazione
Capua Il Luogo della Lingua festival, la kermesse con cui la città celebra il
suo legame con le origini della lingua italiana (qui fu ritrovato nel X secolo
il Placito capuano). Nella cornice di Palazzo Lanza domani, domenica 1 giugno,
alle ore 22.30 verrà proiettato il documentario su Massimo Troisi Massimo. Il mio cinema secondo me del
regista Raffaele Verzillo. Non a
caso, l’evento cade nel ventennale della morte dell’ attore / regista
prematuramente scomparso. Interverranno l’attore Massimo Bonetti e Raffaele
Verzillo, presenterà Francesco
Massarelli, Direttore artistico di Caserta FilmLab. Il documentario, scritto da
Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona e Raffaele Veneruso, è stato
presentato nella sezione Retrospettive al Festival del Cinema di Roma 2013. Il
lavoro si pone anzitutto come viaggio di ricerca, alla scoperta della poetica e
della sensibilità artistica di Troisi regista. Le foto inedite fornite dall’archivio
di Mario Tursi, e animate per l’occasione in motion graphic, si intrecciano
alla testimonianze di numerosi amici e colleghi – Lello Arena, Francesca Neri,
Massimo Bonetti, Anna Pavignano, Maria Grazia Cucinotta e il critico
cinematografico Mario Sesti. Ognuno con un suo personale racconto di come fosse
semplice e al contempo straordinario il lavoro di Massimo sul set – un lavoro
che nasceva anzitutto dalla necessità di rappresentare qualcosa che fosse degno
di essere raccontato: “Devo convincere prima me stesso che vale la pena
raccontare un argomento, che sia l’amore, la malattia, l’amicizia (…), che dica
qualcosa non di assolutamente nuovo, ma se il nuovo non c’è, devo sforzarmi di
guardarlo da un nuovo punto di vista”. Da qui il suo inconfondibile modo di
recitare, fatto di ripetizioni, continue pause e ripensamenti, metafora verbale
della timidezza dell’artista, ma anche del disagio comunicativo che Troisi
riteneva intrinseco al rapporto tra i sessi, e che tentava di riprodurre al
meglio nel mondo “finto” del set. “Lui non ti costruiva, voleva che tu fossi
quanto più possibile vicino alla realtà”, ricorda la Cucinotta, che fu al suo
fianco nell’ultimo e splendido “Il Postino”. Verzillo ci restituisce il volto
più umano e forse meno conosciuto di Troisi, sottolineandone la modestia, la
velata malinconia che toccava la sua persona. “Angelo e marionetta”, come
suggerisce Francesca Neri citando il poeta Rilke, Troisi ci saluta sulle note
finali della commovente “Qualcosa arriverà” del concittadino Pino Daniele,
confermandosi come uno dei grandi maestri della comicità italiana del
Novecento.
Fonte: comunicato stampa
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