«Campus», presentato al Comune di Napoli il nuovo musical del Gen
Rosso
Si è svolta questa mattina, nella Sala Giunta
del Comune di Napoli, la conferenza stampa di presentazione di
«Campus», il nuovo Musical del Gruppo
artistico internazionale Gen Rosso che andrà in scena in prima
mondiale il 28 e il 29 marzo prossimi (sabato
alle ore 20 e domenica alle ore 18) al Teatro Mediterraneo
della Mostra d’Oltremare di Napoli. Il doppio
appuntamento tra Napoli e il Gen Rosso è stato organizzato
dalla «Fondazione Mario Diana» e
dall’Associazione di promozione sociale «Focus Focolari», con la
collaborazione del Gruppo editoriale «Città
nuova», ed ha ottenuto il patrocinio del Comune e
dell’Arcidiocesi di Napoli, e dell’Istituto
universitario «Sophia». All’incontro con la stampa, per sottolineare
l’importanza di uno spettacolo che affronta tematiche di grande attualità, in un momento storico
attraversato
da un profondo buio culturale conseguenza dell’odio,
del razzismo e dell’integralismo violento, sono
intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di
Napoli, Nino Daniele; il direttore
della rivista «Città
nuova», Michele
Zanzucchi; e per il Gen Rosso Valerio
Gentile, direttore di produzione di «Campus».
Anche stavolta, infatti, attraverso le vicende dei
nove giovani protagonisti, Raf, Jacques, Sam, João, Lucy,
Biondo, Jay, Alicia e Rosita, il Gruppo è riuscito ad affrontare,
e a declinare in note musicali e passi di
danza, messaggi ispirati alla solidarietà, al rispetto
reciproco e al dialogo fraterno, per
trasmettere agli
spettatori il valore di un’accoglienza totale e disinteressata, in
grado di guardare oltre le differenze religiose,
sociali e politiche. E,
considerando il difficile contesto in cui viviamo, combattuti tra il desiderio
di scoprire
nuovi orizzonti e la
paura di aprirci all’altro, al Gen Rosso va proprio il merito di aver toccato
temi delicati
senza la presunzione
di dare risposte ai problemi, ma con la speranza di lanciare una sfida per
provare tutti
insieme a fare squadra
e a costruire un mondo diverso, basato sulla pace, sul confronto e sullo
scambio.
Tutti ideali che sono
stati colti, e apprezzati sin da subito, dall’assessore Daniele: «E’ un’iniziativa
straordinaria e sono particolarmente contento che abbiate scelto Napoli
per la prima mondiale. Oggi
parlare di universalità e multiculturalità fa paura, non è facile, ma
avete scelto di partire da una città che ha
nell’anima l’accoglienza e l’apertura ad altri popoli ed altre
culture. E’ proprio questo il tratto distintivo di
Napoli, e mi permetto di dire che qui fenomeni come il razzismo e
l’esclusione sono meno avvertibili che
Altrove. E’ importante e necessario parlare di questi temi,
soprattutto ai più giovani, e vi ringrazio perché
per essere collocati nel futuro, per avere una speranza, una città e
un popolo hanno bisogno di costruire la
pace. Avete il grande merito di aver scelto il linguaggio universale
della musica, il solo che ancora oggi
riesca a superare le diversità culturali per emozionare e toccare
tutti, senza alcuna differenza. Ci vuole
coraggio per poter lanciare messaggi così delicati in un momento
storico come questo, in cui tante fosche
nubi si addensano sul futuro. Sono sicuro che la città vi accoglierà
come solo lei sa fare e saprà cogliere il
vostro appello». L’intervento dell’assessore alla Cultura è stato preceduto dalla
visione di un video che,
attraverso una serie
di interviste ad alcuni artisti e professionisti del Gen Rosso, ha raccontato
la storia e
l’origine di «Campus»,
un vero e proprio progetto culturale nato il 17 maggio del 2004 dal bisogno di
affrontare un altro
problema globale. Il Gen Rosso ha guardato al mondo attuale, alle sfide degli
uomini e
delle donne di oggi,
ai vari tipi di terrorismo, alla non equa distribuzione dei beni, per
affrontarli attraverso lo
spettacolo e gridare
forte la volontà di costruire un mondo diverso, con più uguaglianza, aperto
alla
fraternità. «Man mano che andavamo avanti in quella che
si è dimostrata un’impresa molto più grande di
quello che immaginavamo – ha spiegato Valerio Gentile – ci siamo trovati davanti ad una sfida
innanzitutto
culturale che significava avvicinare le nostre rispettive culture
“distanti” per passare a un'interazione
attiva all'insegna dell'apertura e dell'accoglienza, sperimentando che
quanto a volte genera paura della
novità può diventare spazio per
la condivisione, fino ad essere un vero arricchimento reciproco. E questo
anche sul piano artistico. Nel
nostro Gruppo convergono storie ed esperienze di artisti provenienti
da tutto il mondo. Non è stato facile metterle insieme, fondere in un
unico musical dodici stili musicali.
Ma ci siamo messi in gioco e il risultato esprime quel valore aggiunto
insito nel termine “dialogo”.
E così anche nelle scenografie
e nelle coreografie. La fratellanza e l’apertura verso l’altro non si possono
“insegnare dall'alto”, ma sono da mettere in pratica, ogni giorno e in
ogni circostanza della vita
quotidiana». «Campus» è, quindi, un vero e proprio progetto culturale che non si
limiterà alla messa in scena
del musical: sabato 28
marzo, infatti, alle ore 16.30, nella
“Sala Italia” della Mostra d’Oltremare
di Napoli si
svolgerà il convegno
«Noi siamo dialogo». «Il titolo non è presuntuoso
– ha chiarito Zanzucchi – ma vuole
suggerire che tutti noi possiamo fare dialogo e aprirci all’ascolto
dell’altro. Dialogo non sono due persone
che parlano, ma due persone che si ascoltano e cercano di comprendersi
mentre parlano». Alla tavola
rotonda, dopo i saluti del presidente della Fondazione
Mario Diana onlus, Antonio Diana,
interverranno il
sindaco di Napoli, Luigi de Magistris; il diplomatico Pasquale Ferrara; il professore di Islamistica
Adnane
Mokrani; e la giornalista di “Popoli
e missioni”, Anna Pozzi. Il convegno,
moderato da Zanzucchi,
sarà arricchito dalle testimonianze di Valerio Gentile;
Iman Kamel Layashi e Carlo Gallian, che
racconteranno l’esperienza di convivenza sperimentata
tra famiglie cristiane e musulmane in Veneto.
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