mercoledì 25 marzo 2015

Relazione tecnica impianto per il trattamento del percolato - San Tammaro

PRESENTAZIONE DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO PERCOLATO
DELLA NUOVA DISCARICA DI SAN TAMMARO IN LOCALITA’ MARUZZELLA


PREMESSA
Nella gestione delle discariche controllate per lo smaltimento dei rifiuti uno degli aspetti maggiormente problematici riguarda il corretto trattamento del percolato, il refluo ad alto contenuto di carico di inquinanti che si origina in seguito alla azione combinata dei fenomeni di decomposizione, rilascio e lisciviazione che avvengono all’interno della massa dei rifiuti depositati.
Gli esperti del settore considerano il trattamento del percolato di discarica come uno dei più difficoltosi casi di trattamento delle acque.
Le caratteristiche qualitative del percolato di discarica e le fluttuazioni delle concentrazioni di inquinanti  normalmente presenti nel refluo, in funzione della natura dei rifiuti conferiti, delle modalità di realizzazione e gestionali e dell’evoluzione nel tempo dei processi biologici che avvengono in discarica, implicano la necessità di utilizzare una combinazione di processi per consentire al trattamento di depurazione “in sito” del percolato di conseguire i limiti previsti per l’immissione diretta in acque superficiali del refluo depurato.

Si comprende quindi come lo schema di trattamento debba necessariamente includere una sequenza di processi e l’adozione di più stadi al fine di rimuovere efficacemente gli inquinanti contemporaneamente presenti e mantenere inalterata la sua efficienza nel tempo.

Sulla base delle esperienze specifiche già consolidate, tra le varie tecnologie disponibili,  l’impianto basa il suo funzionamento sul processo dell’osmosi inversa integrato da una serie di pretrattamenti e finissaggi ed è articolato secondo lo schema funzionale che verrà di seguito descritto.
I risultati di esercizio di un numero crescente di impianti operanti nelle più disparate condizioni operative hanno confermato l’osmosi inversa quale processo di elevata efficacia per la depurazione del percolato da discarica, a condizione di tener conto, già  in fase di progettazione, delle caratteristiche specifiche del percolato.
Con l’ausilio della filtrazione a membrana è possibile la riduzione delle ripercussioni negative del percolato di discarica sull’ambiente  e sulle risorse idriche sotterranee e di superficie.
A ciò contribuiscono: la drastica minimizzazione dei volumi del residuo concentrato, che possono essere reinoculati nel corpo discarica e la costante alta qualità del permeato, che può essere a sua volta immesso nel sistema idrico naturale nel rispetto di un duraturo sviluppo ecologico od in alternativa essere destinato a riutilizzo per svariati usi (riserva antincendio, riserva idrica per irrigazione, riserva idrica per innaffiamento strade, ecc.).
Nel settore degli impianti ad Osmosi inversa sono state sviluppate tecnologie semplici ed affidabili, che offrono un soluzione facile nel campo degli smaltimenti.
L’impianto realizzato presso la nuova discarica di Maruzzella risponde pienamente ai citati requisiti di semplicità ed economicità in quanto:
·         non necessita di sorveglianza continua ed è inoltre possibile la sua gestione e controllo da remoto grazie all’adozione di un sofisticato sistema di supervisione e controllo di processo;
·         il residuo concentrato che si genera è allo stato semi liquido e può essere reimmesso all’interno della discarica senza provocare la formazione di sacche ad elevata concentrazione. Inoltre il ricircolo consente di migliorare il processo di decomposizione biochimica dei rifiuti organici ed accelerare la stabilizzazione della componente organica del rifiuto;
·         arresti e avviamenti anche ripetuti nel corso dello stesso giorno non pregiudicano la qualità dell’effluente in quanto l’impianto va a regime in un brevissimo lasso di tempo.
Da più di venti anni la tecnologia ad Osmosi inversa ha giocato un ruolo importante nel trattamento del percolato di discarica.
L’impiego di sistemi ad Osmosi inversa per il trattamento del percolato di discarica offre all’operatore significativi vantaggi rispetto ad altri metodi di trattamento riguardo la sicurezza di funzionamento.
 L’Osmosi inversa è un  processo di filtrazione a flusso tangenziale: nella filtrazione con membrane il termine filtrazione a flusso tangenziale significa filtrazione a pressione: l’acqua di alimento scorre sopra una superficie attiva (membrana) ad alta velocità, mentre il filtrato “permea” attraverso la membrana in senso verticale.
Questo processo utilizza la diversa capacità di diffusione dei componenti di una soluzione.
Normalmente i componenti avente peso molecolare più basso es. acqua, passano (permeano)  prima attraverso lo strato attivo della membrana.
La separazione con membrane è un processo fisico e quindi i componenti che devono essere separati non subiscono modifiche né termiche, né chimiche. né biologiche.
Di regola, l’Osmosi inversa funziona tra 30 e 60 bar: misurando il valore della conduttività, che è una operazione non solo semplice, ma economica e molto attendibile, la qualità del permeato prodotto può essere verificata in tempo reale senza ricorso continuo a personale di controllo
Il valore di conduttività non è il solo valore di riferimento nel trattamento del percolato di discarica, ma rivela l’integrità e la funzionalità delle membrane e quindi la garanzia della funzionalità del processo e dell’efficacia del trattamento.

BREVE DESCRZIONE DELL’IMPIANTO

L’impianto, ubicato nella zona Nord dell’area di discarica, in posizione limitrofa alla centrale di aspirazione  e combustione del biogas con recupero energetico, è alloggiato all’interno di un edificio realizzato in struttura tradizionale.
Il trattamento operato dall’impianto è essenzialmente costituito in una separazione fisica del percolato in entrata in due flussi distinti: un “concentrato” destinato ad essere reinoculato in discarica ed un “permeato”, ovvero il  refluo depurato, destinato a riutilizzo.
In adiacenza all’edificio, lato discarica, è realizzata la sezione di stoccaggio dei reflui in ingresso costituita da un parco serbatoi di capacità pari a circa 800 mc. e la sezione di pretrattamento costituita da sedimentatori orizzontali e sistema di regolazione di pH.
Sia la sezione di stoccaggio che quella di pretrattamento sono posizionate all’interno di apposite vasche di contenimento realizzate in calcestruzzo e debitamente impermeabilizzate.
All’interno della vasca che ospita il pretrattamento sono alloggiati anche i due serbatoi di stoccaggio del concentrato ed l serbatoio di stoccaggio del permeato originati dal ciclo di processo.
L’acqua depurata è convogliata in un bacino di stoccaggio che è stato realizzato sul lato sud-est della discarica, dal quale verrà prelevata per uso irriguo sulle superfici ultimate della discarica e per innaffiamento delle piste di cantiere.
L’impianto ad osmosi inversa è costituito da n.2 linee di processo funzionanti in parallelo con portata di trattamento pari a 150 mc/g cadauna.

All’inizio del ciclo di trattamento il percolato viene prelevato in maniera automatica dai vari pozzi di accumulo del percolato disposti nei settori di discarica ed inviato alla sezione di stoccaggio costituita da una cisterna di arrivo da 30 mc e da n.4 serbatoi verticali da 200 mc cadauno.
Il percolato viene quindi trasferito alla sezione di pretrattamento costituita da un serbatoio di mix da 200 mc e da una sezione di sedimentazione, costituita da un sedimentatore tipo “Dortmund” in modo da eliminare le parti solide più grossolane presenti.
Una volta effettuato il pretrattamento di sedimentazione il percolato viene trasferito ad un serbatoio di regolamentazione del pH dove, tramite il dosaggio di composti chimici, si esegue una variazione di pH al fluido ad un valore di circa 6,5.
Una volta effettuate le operazioni di pretrattamento il refluo viene inviato alla sezione di trattamento che si svolge all’interno dell’edificio dove sono ubicate le linee di trattamento ed il locale di comando e controllo dell’impianto.
Dal serbatoio di regolazione del pH il percolato viene alimentato ad un sistema di filtrazione con filtro a sabbia, che permette di eliminare tutte le particelle grossolane residuate dal trattamento di sedimentazione all’interno del liquido e quindi ad un filtro a cartucce.
Il percolato sedimentato e filtrato viene quindi alimentato da una pompa che lavora ad alta pressione, al primo stadio di trattamento a osmosi inversa.
Dal primo stadio di trattamento si generano due correnti:
-          una chiamata permeato, che rappresenta il liquido depurato;
-          una chiamata concentrato che rappresenta un fango liquido che viene reinoculato in discarica.
Il primo stadio del percolato lavora con un recupero di permeato (acqua depurata) compreso in un campo da 63 - 75% e con una pressione operativa massima di 65 bar.
Il necessario grado di depurazione del percolato comporta generalmente l'ulteriore filtraggio a membrana del permeato prodotto dal primo Stadio del percolato.
Il permeato a questo punto viene alimentato attraverso una pompa ad un secondo stadio di trattamento a osmosi inversa.
Lo scopo per cui il permeato viene alimentato ad un secondo stadio di trattamento è quello di garantire, in uscita, il rispetto dei parametri previsti dai riferimenti normativi vigenti per lo scarico in  acque superficiali.(D. Lgs. 152/06).
Anche dal secondo stadio di trattamento si generano due correnti: un concentrato ed un permeato.


I flussi di permeato originati da primo e secondo stadio attraversano il deareatore in contro corrente e vengono quindi inviati allo stoccaggio nel serbatoio del permeato. Il permeato viene quindi trasferito al bacino di accumulo finale realizzato nella sud est dell’impianto per essere riutilizzato a fini irrigui sul corpo discarica o per altri utilizzi quali il lavaggio dei piazzali.

Fonte: comunicato stampa

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