PRESENTAZIONE DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO PERCOLATO
DELLA NUOVA DISCARICA DI SAN TAMMARO IN LOCALITA’ MARUZZELLA
PREMESSA
Nella gestione delle discariche
controllate per lo smaltimento dei rifiuti uno degli aspetti maggiormente
problematici riguarda il corretto trattamento del percolato, il refluo ad alto
contenuto di carico di inquinanti che si origina in seguito alla azione
combinata dei fenomeni di decomposizione, rilascio e lisciviazione che
avvengono all’interno della massa dei rifiuti depositati.
Gli
esperti del settore considerano il trattamento del percolato di discarica come uno
dei più difficoltosi casi di trattamento delle acque.
Le caratteristiche
qualitative del percolato di discarica e le fluttuazioni delle concentrazioni
di inquinanti normalmente presenti nel
refluo, in funzione della natura dei rifiuti conferiti, delle modalità di
realizzazione e gestionali e dell’evoluzione nel tempo dei processi biologici
che avvengono in discarica, implicano la necessità di utilizzare una
combinazione di processi per consentire al trattamento di depurazione “in sito”
del percolato di conseguire i limiti previsti per l’immissione diretta in acque
superficiali del refluo depurato.
Si
comprende quindi come lo schema di trattamento debba necessariamente includere
una sequenza di processi e l’adozione di più stadi al fine di rimuovere
efficacemente gli inquinanti contemporaneamente presenti e mantenere inalterata
la sua efficienza nel tempo.
Sulla base delle esperienze specifiche già
consolidate, tra le varie tecnologie disponibili,
l’impianto basa il suo funzionamento sul processo dell’osmosi inversa
integrato da una serie di pretrattamenti e finissaggi ed è articolato secondo
lo schema funzionale che verrà di seguito descritto.
I risultati di esercizio di un
numero crescente di impianti operanti nelle più disparate condizioni operative
hanno confermato l’osmosi inversa quale processo di elevata efficacia per la
depurazione del percolato da discarica, a condizione di tener conto, già in fase di progettazione, delle caratteristiche
specifiche del percolato.
Con l’ausilio della filtrazione a
membrana è possibile la riduzione delle ripercussioni negative del percolato di
discarica sull’ambiente e sulle risorse
idriche sotterranee e di superficie.
A ciò contribuiscono: la drastica
minimizzazione dei volumi del residuo concentrato, che possono essere reinoculati
nel corpo discarica e la costante alta qualità del permeato, che può essere a
sua volta immesso nel sistema idrico naturale nel rispetto di un duraturo
sviluppo ecologico od in alternativa essere destinato a riutilizzo per svariati
usi (riserva antincendio, riserva idrica per irrigazione, riserva idrica per
innaffiamento strade, ecc.).
Nel settore degli impianti ad Osmosi
inversa sono state sviluppate tecnologie semplici ed affidabili, che offrono un
soluzione facile nel campo degli smaltimenti.
L’impianto realizzato presso la
nuova discarica di Maruzzella risponde pienamente ai citati requisiti di
semplicità ed economicità in quanto:
·
non necessita di
sorveglianza continua ed è inoltre possibile la sua gestione e controllo da
remoto grazie all’adozione di un sofisticato sistema di supervisione e
controllo di processo;
·
il residuo concentrato che
si genera è allo stato semi liquido e può essere reimmesso all’interno della
discarica senza provocare la formazione di sacche ad elevata concentrazione.
Inoltre il ricircolo consente di migliorare il processo di decomposizione
biochimica dei rifiuti organici ed accelerare la stabilizzazione della
componente organica del rifiuto;
·
arresti e avviamenti anche
ripetuti nel corso dello stesso giorno non pregiudicano la qualità
dell’effluente in quanto l’impianto va a regime in un brevissimo lasso di tempo.
Da più di venti anni la tecnologia
ad Osmosi inversa ha giocato un ruolo importante nel trattamento del percolato
di discarica.
L’impiego di sistemi ad Osmosi
inversa per il trattamento del percolato di discarica offre all’operatore
significativi vantaggi rispetto ad altri metodi di trattamento riguardo la
sicurezza di funzionamento.
L’Osmosi inversa è un processo di filtrazione a flusso tangenziale:
nella filtrazione con membrane il termine filtrazione a flusso tangenziale
significa filtrazione a pressione: l’acqua di alimento scorre sopra una
superficie attiva (membrana) ad alta velocità, mentre il filtrato “permea”
attraverso la membrana in senso verticale.
Questo processo utilizza la diversa
capacità di diffusione dei componenti di una soluzione.
Normalmente i componenti avente peso
molecolare più basso es. acqua, passano (permeano) prima attraverso lo strato attivo della
membrana.
La separazione con membrane è un
processo fisico e quindi i componenti che devono essere separati non subiscono
modifiche né termiche, né chimiche. né biologiche.
Di regola, l’Osmosi inversa funziona
tra 30 e 60 bar: misurando il valore della conduttività, che è una operazione
non solo semplice, ma economica e molto attendibile, la qualità del permeato
prodotto può essere verificata in tempo reale senza ricorso continuo a
personale di controllo
Il valore di conduttività non è il
solo valore di riferimento nel trattamento del percolato di discarica, ma
rivela l’integrità e la funzionalità delle membrane e quindi la garanzia della
funzionalità del processo e dell’efficacia del trattamento.
BREVE DESCRZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto, ubicato nella zona Nord
dell’area di discarica, in posizione limitrofa alla centrale di aspirazione e combustione del biogas con recupero
energetico, è alloggiato all’interno di un edificio realizzato in struttura
tradizionale.
Il trattamento operato dall’impianto
è essenzialmente costituito in una separazione fisica del percolato in entrata
in due flussi distinti: un “concentrato” destinato ad essere reinoculato in
discarica ed un “permeato”, ovvero il
refluo depurato, destinato a riutilizzo.
In adiacenza all’edificio, lato
discarica, è realizzata la sezione di stoccaggio dei reflui in ingresso
costituita da un parco serbatoi di capacità pari a circa 800 mc. e la sezione
di pretrattamento costituita da sedimentatori orizzontali e sistema di
regolazione di pH.
Sia la sezione di stoccaggio che
quella di pretrattamento sono posizionate all’interno di apposite vasche di
contenimento realizzate in calcestruzzo e debitamente impermeabilizzate.
All’interno della vasca che ospita
il pretrattamento sono alloggiati anche i due serbatoi di stoccaggio del
concentrato ed l serbatoio di stoccaggio del permeato originati dal ciclo di
processo.
L’acqua depurata è convogliata in un
bacino di stoccaggio che è stato realizzato sul lato sud-est della discarica,
dal quale verrà prelevata per uso irriguo sulle superfici ultimate della
discarica e per innaffiamento delle piste di cantiere.
L’impianto ad osmosi inversa è
costituito da n.2 linee di processo funzionanti in parallelo con portata di
trattamento pari a 150 mc/g cadauna.
All’inizio del ciclo di trattamento il percolato
viene prelevato in maniera automatica dai vari pozzi di accumulo del percolato
disposti nei settori di discarica ed inviato alla sezione di stoccaggio
costituita da una cisterna di arrivo da 30 mc e da n.4 serbatoi verticali da
200 mc cadauno.
Il percolato viene quindi trasferito alla sezione
di pretrattamento costituita da un serbatoio di mix da 200 mc e da una sezione
di sedimentazione, costituita da un sedimentatore tipo “Dortmund” in modo da
eliminare le parti solide più grossolane presenti.
Una volta effettuato il
pretrattamento di sedimentazione il percolato viene trasferito ad un serbatoio
di regolamentazione del pH dove, tramite il dosaggio di composti chimici, si
esegue una variazione di pH al fluido ad un valore di circa 6,5.
Una volta effettuate le
operazioni di pretrattamento il refluo viene inviato alla sezione di
trattamento che si svolge all’interno dell’edificio dove sono ubicate le linee
di trattamento ed il locale di comando e controllo dell’impianto.
Dal serbatoio di regolazione
del pH il percolato viene alimentato ad un sistema di filtrazione con filtro a
sabbia, che permette di eliminare tutte le particelle grossolane residuate dal
trattamento di sedimentazione all’interno del liquido e quindi ad un filtro a
cartucce.
Il percolato sedimentato e
filtrato viene quindi alimentato da una pompa che lavora ad alta pressione, al
primo stadio di trattamento a osmosi inversa.
Dal primo stadio di trattamento si generano due
correnti:
-
una chiamata permeato, che rappresenta il
liquido depurato;
-
una chiamata concentrato che rappresenta un
fango liquido che viene reinoculato in discarica.
Il primo stadio del
percolato lavora con un recupero di permeato (acqua depurata) compreso in un
campo da 63 - 75% e con una pressione operativa massima di 65 bar.
Il necessario grado di
depurazione del percolato comporta generalmente l'ulteriore filtraggio a
membrana del permeato prodotto dal primo Stadio del percolato.
Il permeato a questo punto
viene alimentato attraverso una pompa ad un secondo stadio di trattamento a
osmosi inversa.
Lo scopo per cui il permeato
viene alimentato ad un secondo stadio di trattamento è quello di garantire, in
uscita, il rispetto dei parametri previsti dai riferimenti normativi vigenti
per lo scarico in acque superficiali.(D.
Lgs. 152/06).
Anche dal secondo stadio di
trattamento si generano due correnti: un concentrato ed un permeato.
I flussi di permeato originati da primo e secondo
stadio attraversano il deareatore in contro corrente e vengono
quindi inviati allo stoccaggio nel serbatoio del permeato. Il permeato viene
quindi trasferito al bacino di accumulo finale realizzato nella sud est
dell’impianto per essere riutilizzato a fini irrigui sul corpo discarica o per
altri utilizzi quali il lavaggio dei piazzali.
Fonte: comunicato stampa
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