sabato 28 marzo 2015

LA PASQUA IN CAMPANIA Successo dell’Associazione Barchetta tra Caserta, Maddaloni e Limatola.

LA PASQUA IN CAMPANIA
Successo dell’Associazione Barchetta tra Caserta, Maddaloni e Limatola.

Ieri sera nella splendida cornice della chiesa di San Benedetto Abate, nella frazione omonima, di Caserta Città si è conclusa la serie di appuntamenti “La Pasqua in Campania” promossi dall’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta”, fondata e diretta dal Maestro Antonio Barchetta.
Per l’annualità 2015 gli appuntamenti si sono sviluppati nelle provincie di Caserta e Benevento. Il Sodalizio maddalonese, diretto dal Maestro Antonio Barchetta, per il tramite dello stesso Direttore ormai da oltre tre decenni presenta in musica le antiche tradizioni della Passione e Morte di Gesù.

Il Ciclo di manifestazioni quest’anno ha riguardato  “La Desolata”.

Gli Appuntamenti che si sono avuti sono stati i seguenti:

  • Giovedì 26 Marzo 2015 ore 18.30 Chiesa S. Francesco d'Assisi - Maddaloni
Meditazioni dei Laici su scritti del Cardinale Dionigi Tettamanzi, al tempo della guida dell’Arcidiocesi di Milano.

  • Venerdì 27 Marzo 2015 ore 16.00 Chiesa San Biagio Vescovo e Martire - Limatola
Meditazioni di Mons. Pietro De Felice

  • Venerdì 27 Marzo 2015 ore 18.30 Chiesa S. Benedetto Abate - Caserta
Meditazioni  di Don Antonio Di Nardo

Le serata sono state caratterizzate da momenti di meditazione e momenti musicali.
Per ciò che concerne quelli musicali, il Corso, Orchestra dell’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta” ha eseguito le musiche dell’Addolorata del Maestro Alessandro Longo, con la chiusura del famoso Inno alla Vergine Addolorata, di autore ignoto ma della seconda metà dell’ottocento, adattato dal Maestro Antonio Barchetta. Tale Inno è quello che tradizionalmente si canta nel corso della processione del Cristo Morto e dell’Addolorata, del Venerdì Santo, di Maddaloni.
I momenti della passione e della morte, abbiamo appreso dal Maestro Antonio Barchetta, sono stati musicati, nel tempo, da grandi autori e in particolare la nostra regione vanta un repertorio di tutto rispetto verso il dolore della Madre Desolata e del Figlio in Agonia. La Desolata e L’Agonia e lo Stabat Mater sono infatti i momenti musicali che il Maestro Antonio Barchetta, dopo lunghe e attente ricerche, è riuscito a recuperare. Molto conosciuto è lo Stabat Mater di Pergolesi e quello di Rossini.
Importante è stato il recupero di composizioni di nostri maestri conterranei come il Busacca, Vanore, Brignola e il frate Serafino Marinosci. Tante le composizioni di origine popolare recuperate. Altri autori che si sono cimentati sul tema sono CH. ACTON e Alessandro Longo, di cui si accennava la ripresa delle musiche per gli appuntamenti del 26 e 27 marzo 2015..
Per la Desolata, anticamente detta “Le Tre Ore di Maria Desolata”, quasi tutti hanno utilizzate le parole scritte dal grande Metastasio.
La rappresentazione è costituita da un mirabile collage di canti, preghiere e riflessioni ispirate alla Passione di Gesù e al dolore di Maria, Madre Desolata.
La Pia funzione di Maria Addolorata, va ricordato, affonda le sue radici nel ‘600 ed è un’antica tradizione dei Padri dell’Oratorio di S. Filippo Neri che hanno sempre avuto una particolare devozione verso la Madonna Addolorata.
Il Maestro Antonio Barchetta nella sua continua ricerca di tradizioni ormai andate perdute, per quest’anno propone questi momenti musicali di grande intensità avvalendosi dell’orchestra, del coro dell’Associazione e di bravi solisti.

Tornado al ciclo di eventi per la Santa Pasqua 2015, va riferito che molto interessante è stata la serata di chiusura del ciclo avutasi nella chiesa di San Benedetto Abate di Caserta. Qui dopo la guida del Santo Rosario e dei Vespri don Antonio Di Nardo, parroco, ha celebrato la Messa dell’Addolorata istituita da Pio VII nel 1814. Tra le altre cose ha comunicato la comunità dei fedeli per la processione del Venerdì Santo sarà fatta con i pensieri di Madre Anna Sardiello, Serva di Dio. Nei due anni precedenti è stata fatta con i pensieri del venerabile Giacomo Gaglione.
Nello splendido scenario della chiesa, da poco restaurata e inaugurata lo scorso luglio, per intervento del medesimo parroco don Antonio Di Nardo, dopo la Santa Messa si è proceduto alla meditazione con i momenti musicali a cura dell’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta”.
Sostanzialmente gli interventi di mediazione di don Antonio sono stati concretati in tre tempi, dove il filo conduttore, partendo dall’esperienza biblica di Giobbe, è quello secondo cui la sofferenza senza Fede fa impazzire, mentre la sofferenza supportata da una devota Fede rende santi e la persona più imitabile sotto questo punto di vista non può che essere Maria, l’Addolorata, la Desolata.
Con la prima meditazione, partendo dalle profezie di Isaia, don Antonio ha ricordato le parole di Gesù quando dice che per ciascun giorno vi è una dose di “pene” e sempre per ciascun giorno vi è altrettanto dose di provvidenza, da qui la necessità di abbandonarsi caritatevolmente alla divina provvidenza restando semplici nell’agire e nel pensare, così come fece Maria. La stessa Maria che alla presentazione di Gesù al Tempio seppe che una spada le avrebbe trafitto il cuore, ovvero, secondo alcuni Padri della Chiesa, l’Anima.
La seconda meditazione di don Antonio Di Nardo partendo dal Salmo 27 si va concretando nel sublime sguardo tra la Madre e il Figlio, Gesù che si perde nei e fissa gli occhi di Maria e Maria che si perde nei e fissa gli occhi di Gesù. Il Salmo richiamato dice che “mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma Dio mi ha accolto”, ed è proprio l’accoglienza di Dio, l’accoglienza di Maria nella semplicità segna per noi il momento dell’abbandona ed affido, tutto con una Fede partecipata. Don Antonio ha ricordato come la visione di Maria che prende parte alla passione, così come siamo abituati a conoscerla anche con la Via Crucis, è il risultato della testimonianza dei Santi che ne hanno avuto la Visione mistica e non già derivante da passi biblici, questo a riprova della sofferenza e impotenza al contempo di Maria rispetto a quanto stava capitando al Figlio, cosciente che si sarebbe trattato di un momento “di passaggio” perché da lì a tre giorni sarebbe Risorto e avrebbe garantito la Vita Eterna. Maria, quindi, vede il Figlio passare dalle fasce di neonato al sudario del sepolcro. È la Fede di Maria a sorreggere il suo Dolore. Concludendo la seconda meditazione è andato il pensiero al Venerabile Giacomo Gaglione, di cui lo stesso don Antonio Di Nardo è postulatore per la Causa di Canonizzazione. “Giacomino”, come è amorevolmente chiamato il Santo di Marcianise – Capodrise, soleva dire che il miglior modo di fuggire dalla propria Croce è quello di abbracciarla, e ciò porterà gioia.
La terza meditazione è ripartita dall’esperienza biblica di Giobbe, quando questi acclamando la presenza di Dio dice che i suoi occhi vedono e hanno visto Dio. Il Pensiero, poi, si è sviluppato sulla cronaca che ha visto la richiesta di Giuseppe d’Arimatea del Corpo di Cristo fino alla deposizione nel Sepolcro, sottolineando i momenti e le azione di Maria, dalla raccolta del sangue, alla azione di togliere la corone di spine e accoglierlo nelle braccia come faceva quand’egli era bambino. Maria accoglie Cristo per accogliere ogni suoi figlio terreno, mostrando la Pietà come solo una mamma sa  fare, richiamando alla mente sia episodi messi in scena dalla visione della Beata Anna Caterina Emmerick e quindi la Pietà di Michelangelo. Così da mostrare anche tutta la bellezza di Maria, Figlia del Suo Figlio, in quanto bellissima perché non deturpata dal peccato. Molto toccante la riflessione con la quale Maria che accoglie nelle braccia Gesù diventa suo Tabernacolo, e quotidianamente offre il suo cuore a ciascun figlio terreno invitandolo a riconciliarsi con il figlio celeste nella semplicità chiedendoci di partecipare alla Passione dello stesso. Ciò con il suo linguaggio che è un linguaggio d’amore.
Al termine della Meditazione, che si è conclusa con il Silenzio, lo stesso di Maria ai piedi della Croce, don Antonio ha benedetto i partecipanti (la chiesa era gremita) con la Benedizione della Passione, essendo oramai entrati nella Settimana Santa.

Il Maestro Antonio Barchetta, nel ringraziare a nome proprio e dell’Associazione culturale musicale Onlus “Aniello Barchetta”, il pubblico che è accorso alle manifestazioni, ringrazia gli Enti patrocinanti, le comunità ecclesiali di Maddaloni, Limatola e Caserta che lo hanno accolto, e quindi p. Edoardo Scognamiglio, Mons. Pietro De Felice e don Antonio Di Nardo, i mezzi di comunicazione di massa che promuovono il cicli di eventi dell’associazione, coglie l’occasione per Sinceri Auguri di una Buona Pasqua 2015, ed invita a seguire le future iniziative attraverso le news del sito: www.associazionebarchetta.org.


Fonte: comunicato stampa

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