martedì 31 marzo 2015

Comunicato stampa Consiglio Direttivo Società di Storia Patria di Terra di Lavoro

Il Consiglio Direttivo della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, presieduto da Alberto Zaza d’Aulisio e composto dal vice presidente Michele De Simone, dai consiglieri Giovanna Sarnella, Mauro Nemesio Rossi, Rita Ferraiolo, Marco Lugni ed integrato dal Bibliotecario Giuseppe de Nitto , concertatosi d’urgenza in seguito alla notizia di stampa secondo cui all’ordine del giorno odierno del Senato Accademico della SUN è iscritto il cambio di denominazione dell’Ateneo operante sul territorio della Provincia di Caserta, dopo ampia disamina, premesso che  l’art. 10 della  Legge 7 agosto 1990 n.245, sotto la rubrica Seconda Università di Napoli, recita testualmente :” E’ istituita, nell’area metropolitana di Napoli, la II Università” e che nell’art. 8 del D.P.R. 28 ottobre 1991, sotto la rubrica Napoli, tra l’altro, si legge testualmente Premesso che il D.M. 25 marzo 1991 ( emanato ai sensi dell’art.10 della legge 245/90) ha istituito il secondo Ateneo di Napoli; rilevato che la questione della Università di Caserta non è meramente nominalistica ma investe il momento genetico dell’Ente; osservato che qualunque denominazione, condivisibile o meno, non soddisfa l’esigenza storicamente avvertita dalla Città sin dalla progettazione affidata da Carlo di Borbone a Luigi Vanvitelli ossia di istituire, nella Reggia, tra l’altro, una Università degli studi; evidenziato, altresì, che il pur massiccio movimento di opinione non è valso a far individuare agli Organi competenti, da quelli amministrativi a quelli legislativi, la centralità dell’argomento che viene aggirato ma non affrontato nell’essenza; esprime il più vivo rammarico per la generosa spendita di tempo e di risorse umane ed intellettive che non colgono l’obiettivo; sollecita la formulazione del prescritto parere degli organi accademici volto a rimodulare la definizione della Seconda università di Napoli come Università degli Studi di Terra di Lavoro nel rispetto della sua consolidata strutturazione policentrica; impegna ed esorta l’intera rappresentanza parlamentare casertana a fare sistema  per il conseguimento di un obiettivo di sostanza e di merito diverso da una mera operazione di facciata che non risolve  il problema mistificando una realtà difforme dalla volontà collettiva.



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