A Caserta un convegno
medico-scientifico con specialisti provenienti da tutta Italia che dibatteranno
sulle nuove frontiere raggiunte per curare e migliorare la qualità di vita dei
pazienti affetti da neoplasia al pancreas. Se ne parlerà venerdì 13 novembre a
partire dalle ore 8,30 presso l’aula magna dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna
e San Sebastiano” alla presenza di radiologi, medici oncologi, chirurghi,
anestesisti e ricercatori.
Il tumore del pancreas è
estremamente aggressivo perché ha un’elevata chemioresistenza e una prognosi
severa. La principale opzione terapeutica attualmente è la chirurgia. Purtroppo,
circa l’80% dei pazienti arriva alla
diagnosi quando il tumore è inoperabile, o perché localmente avanzato o
perché c’è stata diffusione di malattia. Ciò rende il cancro del pancreas una
delle forme più difficili da curare. Data la gravità di questa patologia, la
ricerca sta attivamente cercando una soluzione.
«Abbiamo sviluppato un’esperienza
di oltre due anni e mezzo – afferma Giuseppe Belfiore, radiologo interventista, direttore della Unità
Operativa Complessa di Diagnostica per Immagini dell’Azienda Ospedaliera di
Caserta – sul trattamento dei tumori del pancreas dichiarati “inoperabili”
dalla chirurgia tradizionale, trattando i pazienti con elettroporazione irreversibile per via percutanea (Ire), associata a cicli di chemioterapia, a
partire dalle 24 ore dall’intervento», in collaborazione con l'Unità di
Oncologia diretta da Giovanni Pietro Ianniello. È una metodica innovativa, che
vede l’Azienda Ospedaliera casertana tra i pionieri ad applicarla e che
consiste in pratica nell’aprire i pori della membrana cellulare permettendo ai
chemioterapici di agire lì dove necessario. «Viene eseguita con approccio
mininvasivo percutaneo, sotto guida Tc, e produce l'ablazione non termica del
tessuto neoplastico, senza indurre danni ai vasi peripancreatici, ai dotti
biliari ed al duodeno», spiega il ricercatore casertano. L’Ire, dunque, in associazione al trattamento chemioterapico, potrebbe rappresentare un’alternativa
adatta al trattamento dei tumori del pancreas localmente avanzati.
La prima parte del convegno sarà
dedicata a «cosa facciamo noi» e «cosa si fa nel mondo», poi una discussione
sul tema dell’Ire. «Si ottiene in primis – specifica Belfiore – un risultato
sulla palliazione e, dunque, una migliore qualità di vita per il paziente. Il
tumore diminuisce di dimensioni e può essere così anche operato
chirurgicamente, guarendo del tutto».
L’obiettivo di questo incontro di
specialisti e ricercatori non è solo quello di far conoscere la nuova e
innovativa tecnica di trattamento del tumore ma quello di attivare un bridge per poter fare operare tanti
pazienti del Mezzogiorno in Campania, evitando il viaggio della speranza verso
altri ospedali ed istituti di ricerca del Settentrione.
L’Azienda Ospedaliera casertana
è, inoltre, un teaching center
europeo della metodica Ire e produce
progetti di ricerca e assistenza medico-chirurgica d’avanguardia.
Fonte: L’addetto stampa (Enzo Battarra)
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