Mostra di pittura PAESAGGI E COLORI di Alessandro Ciambrone a Palazzo Parente ad Aversa dal 10 al 24 aprile 2016, a cura di Jolanda Capriglione, docente di estetica del paesaggio alla SUN, presidente del Centro Unesco di Caserta e assessore alla Cultura della Città di Capua con la presentazione di Stefano d’Alterio, critico d’arte.
PAESAGGI E COLORI
Napoli, Studio 179, via Chiaia 179, dal 19 marzo 2016
Napoli, B&B La Galleria, via Benedetto Croce n. 38, dal 26 marzo 2019
Aversa, Palazzo Parente, via Gaetano Parente n. 2, dal 10 al 24 aprile 2016
Opere di Alessandro Ciambrone. Architetto. Dal 2014 Direttore del Museo di Arte Contemporanea di Capua. Dottore di ricerca in co-tutela internazionale (2013): Architettura (Seconda Università di Napoli) e Governo del Territorio (University Paris X). 2007-09 Unesco fellow (University College Dublin - World Heritage Centre). 2003-04 Fulbright fellow (University California Los Angeles). Laurea in Architettura, Università di Napoli Federico II, 110/110 e lode (1999).
Mostre e recensione a cura di Jolanda Capriglione. Docente di Estetica del Paesaggio alla Seconda Università di Napoli (SUN). Delegata a rappresentare la SUN presso UNISCAPE (Network of Universities especially dedicated to the implementation of the European Landscape Convention). Presidente del Centro Unesco di Caserta. Assessore alla Cultura della Città di Capua. Fondatrice della collana scientifica ‘arcasacra’. Autrice di numerose monografie e articoli scientifici di rilevanza internazionale.
Una pioggia di colori.
Sembra che una pioggia di colori invada ogni quadro di Alessandro e non si può fare a meno di ‘entrare’ in questa fitta cascata di rossi, di gialli, di blu con il rischio concreto dello straniamento da cromìa.
E invece, a ben guardare, questi quadri sono lezioni di storia, lezioni di paesaggio e, soprattutto, di prospettiva che Alessandro forma e deforma a proprio (cólto) piacimento per consentirci di leggere al meglio architetture antiche e nuove di cui egli è fine conoscitore.
Alessandro, in realtà, non ci invita verso la sua pittura, strana e al contempo fortemente innovativa, ma ci impone di non distrarci dalla Bellezza di luoghi che pure appartengono al nostro quotidiano (la Reggia di Caserta, la Basilica di Sant’Angelo in Formis, Capodimonte …) e che, forse proprio per questo, noi non riusciamo più a leggere come dovremmo.
L’occhio rischia la passività, rischia di non vedere più la perfezione delle linee, l’armonia dei volumi e Alessandro ci richiama imperiosamente verso una nuova consapevolezza.
Il Bello non può essere un’abitudine, ma va cercato e goduto quotidianamente, se necessario anche attraverso sfacciate cascate di rossi, di gialli, di blu …
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