lunedì 26 settembre 2016

LA NOTIZIA DEL GIORNO

LA NOTIZIA DEL GIORNO

Il "Sì" vince nel referendum svizzero promosso dalla destra

Vince il sì al Referendum contro i lavoratori italiani transfrontalieri voluto da destra nazionalista elvetica e a Lega dei Ticinesi. Gentiloni: rapporti a rischio. E oggi prima visita del Presidente francese a Calais. Ma non andrà non andrà nella "giungla”. Le critiche al “muro” voluto dagli inglesi e l’avvertimento: “GB ha ancora obblighi verso la Francia”


I cittadini del Canton Ticino chiedono che si pongano limiti ai lavoratori frontalieri. Secondo i risultati definitivi, l'iniziativa referendaria 'Prima i Nostri' - promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi - ha ottenuto il 58% di sì. I no sono stati il 39,7%. Il testo sottoposto agli elettori del cantone svizzero al confine con l'Italia, dove lavorano ogni giorno circa 62mila frontalieri, chiede che sul "mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio". Il controprogetto all'iniziativa 'Prima i nostri' è stato invece respinto dal 57,4% dei ticinesi. Un secondo referendum, contro "il dumping salariale" in Ticino ha ottenuto il 52,4% di no ed è stato approvato invece il controprogetto, con il 55% di voti positivi.
Critico il ministro Gentiloni
“Il referendum anti-frontalieri non ha per ora effetti pratici, ma senza la libera circolazione delle persone i rapporti tra la Svizzera e l'Ue sono a rischio", ha avvertito il titolare della Farnesina Gentiloni con un tweet. Mentre il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha commentato la "scelta (di fatto) anti-italiana" del Ticino affermando che "non risponde ad una scelta razionale ma emotiva ed ideologica, l'ideologia della chiusura nazionalista, dei muri contro lo straniero 'a prescindere'". Preoccupato ma per niente sorpreso dai risultati Eros Sebastiani, presidente dell'Associazione Frontalieri Ticino, che ha sottolineato il "clima di malessere oltreconfine". "Seppur votato, l'esito del referendum sarà di difficile applicazione e non cambierà l'orientamento del mercato del lavoro cantonale", si dice invece convinto Sergio Aureli, responsabile frontalieri del sindacato svizzero Unia.

 Referendum anti frontalieri non ha per ora effetti pratici Ma senza libera circolazione delle persone rapporti Svizzera-UE a rischio
Maroni, chiederò a Renzi agevolazioni fiscali
Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, chiede al premier Matteo Renzi di istituire nella legge di Stabilità una zona economica specialecon agevolazioni fiscali nell'area al confine con la Svizzera. Maroni lo ha detto in una conferenza stampa all'indomani del referendum svizzero sulla priorità ai lavoratori ticinesi. "Domani Renzi viene a Milano - ha detto l'esponente leghista - e coglierò l'occasione per consegnargli il documento approvato nel 2014 dal nostro Consiglio regionale: è la proposta di legge di una zona economica speciale per le aree confinanti con la Svizzera, con agevolazioni fiscali. Mi pare che possa essere ancora di attualità: giace nel cassetto del Parlamento, gli chiederò di inserirla nella prossima legge di Stabilità".
"Prima i Nostri"
I promotori del referendum chiedono una modifica della Costituzione svizzera, con l'obbligo per i datori di lavoro di dare la precedenza agli svizzeri o agli stranieri domiciliati in Svizzera. Come recita il sito dei promotori del referendum,  l'iniziativa "dà al Consiglio di Stato il preciso mandato di mettere in atto tutte le misure concrete per respingere la pressione al ribasso sui salari, evitare la sostituzione sistematica dei lavoratori residenti e assicurare che i ticinesi abbiano la precedenza nel mercato del lavoro".  "Prima i nostri", viene precisato, "necessiterà di una legge di applicazione che verrà votata dal Gran consiglio", ma la decisione finale appartiene al Consiglio Federale e al Parlamento di Berna.
Hollande a Calais: “GB faccia la sua parte”
Il presidente francese Francois Hollande ha cominciato questa mattina la sua prima visita ufficiale a Calais, nel nord, l'epicentro delle tensioni per la presenza del campo di migranti più difficile da gestire. Il presidente appena arrivato, ha dichiarato: "dobbiamo smantellare completamente, definitivamente il campo". Nel compito di "smantellare totalmente il campo" di Calais, "il governo francese andrà fino in fondo”, ma nello sforzo umanitario i britannici "devono fare la loro parte". "Voglio esprimere - ha continuato - la mia determinazione a vedere le autorità britanniche fare la loro parte nello sforzo umanitario che la Francia compie qui e continuerà a compiere domani". "Non è perché la Gran Bretagna ha preso una decisione sovrana - ha aggiunto con riferimento alla Brexit e agli accordi del Touquet firmati nel 2003 che situano la frontiera britannica in Francia - che ora non ha più obblighirispetto alla Francia".
Niente visita alla “giungla”
In quello che i media francesi presentano come "il nuovo ring della campagna elettorale" - una settimana fa la visita di Calais toccò a Nicolas Sarkozy - il presidente ha ribadito la sua determinazione a smantellare definitivamente il campo della Lande, ribattezzato "la giungla", dove si ammassano fra le 7.000 e le 10.000 persone. Hollande, arrivato in elicottero, ha cominciato la visita dalla gendarmeria, vedrà poi i rappresentanti politici, dell'imprenditoria e delle associazioni. Non è prevista una visita nelle "giungla", ipotesi scartata dopo gli attentati dell'estate a Nizza e a Saint-Etienne-du-Rouvray.
“Fuocoammare di Rosi” verso Los Angeles
È Fuocoammare  il film italiano candidato all'Oscar nella sezione Miglior film in lingua non inglese. Oltre alla pellicola di Gianfranco Rosi sui migranti- già vincitrice dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2016 - erano in lizza: Gli ultimi saranno gli ultimi di Massimiliano Bruno, Indivisibili di Edoardo De Angelis, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, Pericle il nero di Stefano Mordini, Suburra di Stefano Sollima.
Migranti in corsa per l'Oscar
Il film documentario, che racconta con immagini molto forti la vita quotidiana a Lampedusa tra la normalità e il dramma vissuto dai migranti durante le traversate in mare, è stato designato a rappresentare l'Italia davanti all'Academy dalla Commissione di Selezione istituita dall'ANICA, su invito della "Academy of Motion Picture Arts and Sciences", composta da Nicola Borrelli, Tilde Corsi, Osvaldo De Santis, Piera Detassis, Enrico Magrelli, Francesco Melzi D'Eril, Roberto Sessa, Paolo Sorrentino e Sandro Veronesi. L'annuncio delle nomination è previsto per martedì 24 gennaio 2017, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles domenica 26 febbraio 2017.

Fonte: Sky Evening News

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