Grande
successo ad Aversa per i Tableaux Vivants di Caravaggio
La
Compagnia Ludovica Rambelli incanta oltre 600 persone
«Un momento davvero felice che ci riporta dove tutto ebbe inizio. E’ il
nostro piccolo segreto: i Tableaux Vivants di Caravaggio furono presentati per
la prima volta agli studenti della Facoltà di Architettura di Aversa. E ci
riempie di gioia poter tornare qui, stavolta con un grande pubblico, per
proporre un lavoro interessante, profondo, che segue l’impostazione della sua
ideatrice e non cerca di riprodurre scleroticamente l’opera ma vuole catturare
il momento che ha preceduto la realizzazione per trovare l’anima del modello e restituirla
allo spettatore, con la forza e le emozioni delle persone semplici che il
pittore prediligeva come suoi soggetti, e renderli partecipi della sua grande
umanità».
Con un filo di voce, gli
occhi lucidi ed entusiasti, ieri sera l’aiuto regia Dora De Maio ha presentato all’abbazia San Lorenzo di Aversa “La Conversione di un Cavallo” con la Compagnia Ludovica Rambelli Teatro di
Napoli. Una rappresentazione vivente delle opere di Caravaggio che nel 2006 fu
ideata dalla regista e drammaturga napoletana Ludovica Rambelli, scomparsa
nell’aprile scorso, e da allora continua a incantare il pubblico.
E anche ieri, alla
serata di arte e cultura promossa dalla Fondazione
Mario Diana Onlus e l’Associazione culturale AversaDonna, in collaborazione con la Diocesi di Aversa, le oltre 600 persone intervenute sono state
catturate dalla magia e dalle suggestioni dello spettacolo; con estrema
semplicità e grande impatto emotivo, attraverso la tecnica dei tableaux vivants, gli 8 attori in scena
hanno dato vita a 23 tele del pittore italiano col solo ausilio di oggetti
d’uso comune e stoffe drappeggiate. Sotto gli occhi dello spettatore,
ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius, hanno
cambiato scena e quadri, illuminati da un solo taglio di luce.
«Credo che la cosa più bella ed emozionante – ha concluso Dora De
Maio - sia vedere l’armonia che c’è tra
gli attori. Si ottiene soltanto con un grande lavoro di ascolto, con un grande
lavoro di umiltà. Ed è proprio questa la lezione che Ludovica ci ha sempre
trasmesso e che io stessa porto in scena, prima da attrice e poi come aiuto
regia. Riuscire a trovare l’umiltà e la grande umanità del Caravaggio per stare
in scena proprio come le piccole e semplici cose che sceglieva per i suoi
quadri».
«Con AversaDonna abbiamo già proposto una bellissima pagina di
riflessione sul tema della misericordia, presentando al Duomo di Aversa la
meditazione teatrale dell’artista Lucilla Giagnoni – ha dichiarato Antonio Diana, Presidente della Fondazione Mario Diana. Con i Tableaux Vivants di Caravaggio abbiamo avuto l’occasione di
ritornare ad Aversa, in questo luogo ricco di storia, arte e culto, per
assistere a una rappresentazione meravigliosa che mi ha lasciato davvero senza
parole».
«Abbiamo voluto ancora una volta promuovere la cultura, fil
rouge che unisce la nostra Associazione alla Fondazione Mario Diana e alla
Consulta universitaria – ha sottolineato Nunzia Orabona, Presidente di AversaDonna. Ma soprattutto ci siamo impegnati molto per riuscire a regalare
nuove emozioni all’intera comunità. E lo abbiamo fatto con un evento in grado
di unire arte, storia, fede e spiritualità».
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