CASERTA – Ieri domenica 20 Marzo i cittadini del quartiere di
Casertavecchia, borgo medievale di Terra di Lavoro, in occasione della Via Crucis sul Monte della
Croce hanno protestato contro l'antenna del Comune. Gli abitanti si sono mobilitati
contro l’istallazione di un ulteriore antenna sul loro territorio: questa volta
a ridosso della Croce del Giubileo situata sul Monte Cerrito. L'indignazione è
totale. I cittadini non vogliono accettare un ulteriore sciacallaggio su un
territorio che dovrebbe essere preservato per le tante ricchezze storiche e
culturali.
“Per proteggere la nostra Croce – dichiarano partecipanti - intendiamo
portare la protesta fino al commissario prefettizio, anche occupando il Comune
sine die se volesse insistere nella sua folle idea”.
I parroci del quartiere hanno chiesto un incontro con le Istituzioni per
addivenire a un accordo sul sito.
Giovedì scorso 17 marzo già una Pattuglia del Corpo Forestale dello Stato
aveva bloccato il cantiere. L'impresa si accingeva a impiantare una antenna per
la ripetizione del segnale utile alle telecamere di video sorveglianza a circa
tre metri dalla recinsione della Croce del Giubileo. Come annunciato qualche
mese fa con una gara d'appalto, il comune di Caserta intende istallare un
ripetitore per consentire il funzionamento di una parte delle telecamere di
videosorveglianza presenti sul territorio cittadino; una storia che si ripete
dopo l'istallazione, anche quella sembrerebbe abusiva, di una antenna analoga
sulla strada Casertavecchia - Castelmorrone.
Un eco mostro di circa 4 metri che si affiancherebbe alla Croce del
Giubileo, installata da don Elpidio Rossetti negli anni ’80 su invito del
Vescovo di Caserta Monsignor Vito Roberti a ricordo del Concilio Ecumenico
Vaticano II. La Croce, con i suoi 27 metri, è la più alta della Campania ed è
stata illuminata in occasione del Giubileo del 2000. Visibile dalla vasta piana
di Terra di Lavoro rischia di essere così oscurata. Meta di frequenti
pellegrinaggi, la Croce è da alcuni anni valorizzata da un gruppo di volontari
che la preservano dagli incendi, tengono la manutenzione della strada, hanno
curato l’istallazione delle stazioni della Via Crucis e piantato alcuni piante
tipiche della nostra macchia mediterranea.
Al momento i lavori sono stati bloccati in quanto l'impresa era sprovvista
di idonea documentazione. Qualche mese fa, alla notizia della gara di appalto,
i cittadini del quartiere di Casertavecchia erano stati tranquillizzati che
l'impianto sarebbe stato costruito su un terreno di proprietà del comune, posto
più in basso rispetto agli scavi attuali. Purtroppo al momento le voci che si
rincorrono sul quartiere parlano addirittura dell'utilizzo di un terreno
appartenente a un privato. Tutti si stanno chiedendo dove l'ente abbia trovato
le giuste coperture economiche considerato che da mesi alcuni interventi
urgenti sul quartiere di Casertavecchia vengono rimandati per assenza di fondi
(ancora oggi alcune strade continuano a rimanere al buio).
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