Grande successo
per il concerto del 13 marzo scorso, tenuto dal pianista Michele Colucci in
arte Venovan presso la Feltrinelli di Napoli, in via Santa Caterina a Chiaia,
nei pressi di piazza dei Martiri.
La performance ha avuto inizio con l’arrivo di Venovan
in ritardo “programmato”, una volta entrato si è affrettato per raggiungere il
pianoforte ed ha iniziato a “smontarlo” togliendo il coperto, il fronte e il
copri-tastiera.
Questo ha attirato da subito la folla incuriosita da
quel personaggio strano che, con un completo verde a quadri scozzese ed un
fiocco al collo stile ‘700 con una borsa personalizzata, ha iniziato ad inserire,
all’interno dello strumento, vari oggetti definiti da lui “I PREPARATI”: tappi,
nastri, gomme, lattine di Coca Cola, forchette, palline, oggetti metallici ecc.
“Il tutto è avvenuto tra il silenzio del luogo, un po’
come un furto, - dichiara Venovan - un furto di silenzio che ho voluto
enfatizzare iniziando la performance in ritardo e senza una presentazione. Molti
non sapevano che dovevo suonare, altri sono andati via prima ma in molti sono
rimasti ad ascoltare il mio “Silenzio di Ritardo”.”
Dopo i primi 2 brani il giovane pianista ha iniziato a
descrivere il suo progetto, parlando alla folta folla e spiegando il perché del
suo pianoforte preparato, e il suo concetto di casualità. Ma un qualcosa di
magico accade proprio durante l’esecuzione del brano “La Città Che Sale”,
quando Venovan spiega che il brano è tratto dal concerto tenutosi qualche mese
fa presso l’Aeroporto Internazionale di Napoli dove ogni brano interagiva con gli
annunci sonori emanati dallo speaker del terminal, e così proprio per magia
durante questo brano, la Feltrinelli manda un avviso sonoro, Venovan lo coglie
al volo alzando le mani indicando verso l’alto in modo da valorizzarlo e
facendolo diventare partitura integrante del brano.
Prima di concludere, dopo un’ora e mezzo di
spettacolo, l’artista ha da descritto brevemente la storia, l’evoluzione
armonica, il concetto di suono ed il PianoPreparato.
La performance è stata conclusa dal “caso” e
dall’azione di un addetto alle pulizie, mentre l’artista salutava la folla
e firmava gli autografi, un addetto della Feltrinelli ha rimosso e buttando i
preparati credendo che qualcuno avesse appoggiato i rifiuti all’interno
pianoforte consumati nell’adiacente zona ristoro.
Venovan subito ha fatto rilevare come “l’accaduto
successe anche alla famosa Fontana ready-made realizzata dall'artista
Marcel Duchamp nel 1917, dove il comune orinatoio maschile, un oggetto messo sotto sopra e trasformato cosi
in opera, dopo la mostra fu
gettato nella spazzatura da un addetto alla manutenzione.”
Fonte: comunicato stampa
Nessun commento:
Posta un commento