COMUNICATO STAMPA
CHIOSCO DI SAN GIOVANNI
E PAOLO, CAIAZZO BENE COMUNE CHIEDE CHIAREZZA E TRASPARENZA SULLE CAUSE DEL
CEDIMENTO STRUTTURALE E SUI NUOVI LAVORI APPROVATI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
“GIAQUINTO RISPONDA
ALLA NOSTRA INTERROGAZIONE SCRITTA DI OTTOBRE 2019, NON VORREMMO RITROVARCI TRA
UN PAIO DANNI CON IL MANUFATTO NUOVAMENTE SPACCATO IN DUE E TRANSENNATO”
“La giunta comunale
di Caiazzo, lo scorso 30 aprile, ha approvato il progetto esecutivo per il
recupero del chiosco-bar di San Giovanni e Paolo, per un importo complessivo di
€ 45.500. I cittadini ricorderanno che il chiosco-bar fu inaugurato nel 2005 dall’allora
ed attuale sindaco Stefano Giaquinto ma subito dopo, per problemi strutturali,
si evidenziarono vistose lesioni talmente importanti da rendere la costruzione
inagibile e interdetta al pubblico in quanto pericolante. A memoria dei
testimoni di allora, il cedimento sarebbe stato determinato dalla mancanza di
idonee fondamenta in cemento armato, atteso che il terreno sul quale posava la
struttura era di tipo argilloso, ma i tecnici, nonostante un’attenta e puntuale
relazione geologica che suggeriva fondamenta a palificazione, realizzarono il
chiosco su una base non sufficientemente spessa e profonda da reggere il peso
di tutta la struttura”.
A rilevarlo il
gruppo consiliare Caiazzo Bene Comune che intende vederci chiaro sulla vicenda
che va avanti da ormai 15 anni senza alcuna soluzione.
“All’epoca il
giochetto, comprensivo di sistemazione della piazzetta, costò l'importante
cifra di 220mila euro, ottenuti con mutuo erogato dalla Cassa Depositi e
Prestiti. Non poco considerato che i cittadini non hanno mai potuto usufruire
di quel chiosco-bar.
Adesso
l’Amministrazione comunale ci riprova e, naturalmente, per sanare i danni
subiti, la collettività spenderà altri 45 mila euro. Speriamo che questa sia la
volta buona perché l’accoppiata sindaco e responsabile dell’ufficio tecnico che
si stanno occupando di questo progetto, Giaquinto/Marra, manco a farlo apposta
è la stessa di allora. Non vorremmo ritrovarci nella condizione “non c’è due
senza tre” e, tra un paio danni, con il manufatto nuovamente spaccato in due e
transennato.
Fa sorridere
pertanto lo slogan che il gruppo “Uniti per Caiazzo” ha utilizzato per
promuovere questo progetto quando dice “manteniamo le promesse”. Le promesse di
cosa? Quelle di riparare i danni del passato con i soldi della collettività?
Possibile mai che all'epoca tutte le figure coinvolte, dal progettista
all’impresa esecutrice, dall’ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico al
Sindaco (che pure è un geometra), non si siano rese conto che il basamento che
si stava per realizzare non era idoneo a sopportare il peso della struttura su
quel tipo di terreno di riporto, vegetale ed argilloso?”, continuano i
consiglieri di minoranza Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine Della
Rocca.
“Ma sul punto
vogliamo essere benevoli e contare, ancora una volta, sulla buona fede degli
interessati. Ma se buona fede era, come mai il Sindaco e il Responsabile
dell’Ufficio Tecnico non hanno ancora fornito riscontro all’interpellanza a
nostra firma presentata il 3 ottobre 2019 con la quale abbiamo chiesto
informazioni sulle cause del cedimento strutturale del chiosco-bar? È solo una
dimenticanza quella del sindaco o c’è dell’altro?”, concludono gli esponenti
della minoranza consiliare di Caiazzo Bene Comune.
Caiazzo, 14.05.2020
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