Dopo l’isolamento forzato, gli italiani possono finalmente riscoprire le loro ricchezze. E per farlo non occorre allontanarsi troppo da casa, perché in tutto il territorio nazionale sono presenti Grandi Giardini Italiani che consentono di evadere e concedersi una gita all'aria aperta. Si tratta di veri e propri musei all'aria aperta, ricchi di tesori artistici e architettonici da conoscere e visitare in sicurezza e tranquillità. In tempi di coronavirus, i Grandi Giardini Italiani vengono visti come un paradiso da chi non possiede una terrazza o un giardino e ha dovuto stare al chiuso per oltre due mesi.
“Una passeggiata in un bellissimo giardino è terapeutica per riacquistare il buon umore e il contatto con la natura”, spiega Judith Wade, Ceo di Grandi Giardini Italiani. “Ovviamente le visite sono fatte con modalità diverse, in rispetto alle norme sul distanziamento sociale. Oggi noi tutti stiamo scoprendo nuovi modelli di visita persino migliori rispetto a prima dell’emergenza: è infatti possibile vivere e apprezzare i giardini non solo dal punto di vista botanico e artistico, ma anche per il silenzio e il relax che ci dona ogni passeggiata nel verde”.
In Campania, i primi giardini che hanno aperto o apriranno i battenti in questi giorni di primavera sono la Reggia di Caserta, Caserta, dal 2 giugno; e il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli), già aperto.
Per aggiornamenti in tempo reale sulla lista completa dei giardini aperti e per informazioni sulle norme di sicurezza e di distanziamento sociale: www.grandigiardini.it
Grandi Giardini Italiani è un network che annovera nel proprio circuito alcune proprietà verdi tra le più belle del paese, nato nel 1997 con l'obiettivo primario di far conoscere al pubblico l'immenso patrimonio artistico e botanico dei giardini italiani, facendo scoprire il ruolo creativo e culturale dei giardini tra fioriture ed eventi. Il network si pone l'obiettivo non solo di valorizzare i giardini italiani, ma anche di creare posti di lavoro qualificati, in grado di sostenere la crescita delle proprietà.
Marco Caiazzo
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