COMUNICATO STAMPA
Localizzazione
dell’impianto di trattamento del rifiuto umido-biodigestore
a Caserta in località Mastellone
In
una recente determina, il Comune di Caserta ha affidato ad un
professionista lo studio per la
localizzazione a Caserta in località Mastellone, area compresa tra Garzano e il comune di Valle di
Maddaloni, dell’impianto di trattamento del rifiuto umido-biodigestore il cui
progetto risale ormai al marzo 2018.
Già
in passato le sottoscritte associazioni hanno espresso forti perplessità sulla scelta di collocare il Biodigestore in
area urbana, ritenendola incompatibile con un piano strategico ed urbanistico
della città, che dovrebbe prevedere zero
consumo di suolo e tenere conto dei
vincoli di salvaguardia di un patrimonio culturale e paesaggistico,
riconosciuto dall’UNESCO.
Tutti sappiamo che è necessario che le
comunità locali attivino processi virtuosi per la riduzione della quantità e della pericolosità
dei rifiuti e per il recupero degli stessi, mediante riciclo,
reimpiego o reintroduzione nei circuiti produttivi.
Tuttavia esprimiamo forte preoccupazione sull’opportunità di realizzare l’impianto di cui in oggetto per i seguenti motivi:
·
l’assenza di una corretta politica dei rifiuti
che incentivi la riduzione degli imballaggi, il riuso, il reimpiego, la promozione della raccolta
differenziata - azione preliminare per predisporre una qualsiasi strategia di
azioni in tale settore a livello comunale e sovracomunale
·
la non utilità di un
impianto dimensionato per soddisfare le esigenze dell’intera area provinciale,
mentre è ormai riconosciuta da tutti l'opportunità di realizzare impianti di
dimensioni ridotte al servizio di pochi comuni e non impianti troppo grandi più
difficili da gestire in sicurezza.
·
l’evidente
impatto del traffico che potrà derivare dalla circolazione giornaliera degli
autocarri per il trasporto dei rifiuti ecc. non sostenibile dalla rete viaria
esistente ( via Giulia, via G. Impastato).
·
essendo l'area prescelta una cava dismessa, il
suo riuso deve tener conto non solo delle condizioni idrogeologiche ma anche del
contesto naturalistico e paesaggistico di grande pregio delle ultime propaggini
dei colli Tifatini, nonostante gli insediamenti preesistenti altamente
invasivi, area per cui da
decenni i cittadini chiedono la costituzione di un parco urbano.
·
l’assenza, già segnalata, in passato, di una valutazione
che consideri a livello strategico e urbanistico il rapporto tra costi (anche
ambientali e in termini di salute pubblica) e benefici per la collettività, in
una città a vocazione turistica.
·
l’assenza di concertazione tra istituzioni e comunità locali per la
localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti, ormai non più
accettabile anche alla luce delle recenti e gravissime emergenze sanitarie.
Per i motivi su esposti, le sottoscritte associazioni CHIEDONO all’amministrazione
comunale di Caserta di revocare ogni azione di ricollocazione
dell’impianto di trattamento del rifiuto umido-biodigestore in assenza di una
chiara strategia a livello provinciale,
sovra comunale e comunale e di avviare una
concertazione attiva con associazioni e semplici cittadini per un
l’individuazione di una politica dei rifiuti che tenga conto di tutte le fasi:
la riduzione a monte dei rifiuti,
l’incentivazione della raccolta differenziata, la costruzione di impianti compatibili e
sicuri.
Caserta, 4 maggio 2020
Maria Rosaria
Iacono, presidente Italia Nostra, sezione di Caserta “Antonella Franzese”
Raffaele Lauria, presidente WWF Caserta
Matteo Palmisani, delegato LIPU
Caserta
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