Il 6 aprile inviai una lettera al Presidente del Consiglio e
al Ministro della Salute facendomi portavoce di una richiesta, quella di prendere
seriamente in considerazione la produzione e diffusione del farmaco idrossiclorochina.
La richiesta partiva dalle preghiere dell’illustre Dottor Marfella, Specialista
in Farmacologia, Oncologia, Dermatologia e Igiene e Medicina Preventiva che,
attraverso un video diventato virale, spiegava l’importanza del farmaco che se
preso in tempi precoci al manifestarsi dei primi sintomi da Covid-19 riusciva a
contrastarne gli effetti più importanti, evitando così il degenerare della
patologia e la conseguente degenza in terapia intensiva. Servivano dunque
grandi quantità del farmaco.
Il 7 aprile inviai pertanto una seconda lettera anche al
Ministro della Difesa per sollecitare la produzione dell’idrossiclorochina
presso l’Istituto Farmaceutico di Firenze poiché risultava introvabile presso
le farmacie essendo un farmaco di produzione francese. L’idrossiclorochina non
ha un costo elevato e dunque andava prodotto in Italia.
Così è stato. Verificata l’efficacia del farmaco, la
produzione di idrossiclorochina è andata in porto dopo il decreto del 7 aprile,
con nostra grande gioia e soddisfazione.
L’Istituto farmaceutico ha avuto l’incarico di produrre 1.750.000
dosi del farmaco: le prove di produzione sono andate benissimo e dunque saranno
prodotte in questa settimana 200.000 compresse.
Sento il bisogno di fare un doveroso e sincero plauso ai Ministri
della Difesa e della Salute che hanno dato fiducia a questa intuizione, hanno
dato ascolto ad esperti che ne hanno presentato i benefici, permettendo così,
nei primissimi giorni di contagio, di evitare al paziente il blocco polmonare,
l’intubazione e il rischio di decesso.
Stiamo lottando con tutte le nostre forze contro questo
nemico invisibile e dobbiamo essere fiduciosi perché grandi passi sono stati
fatti. La strada è ancora lunga ma spiragli di luce si intravedono: l’idrossiclorochina
ha funzionato e continua a funzionare.
Non è la soluzione per sconfiggere il Covid-19, ma è senza
dubbio una concreta possibilità per non morirne.
On. Antonio DEL MONACO
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