SOLENNITA’ DI SAN
GENNARO
OMELIA DEL CARDINALE
CESCENZIO SEPE
CHIESA CATTEDRALE 2 MAGGIO 2020
All’inizio
di questa celebrazione, saluto cordialmente il Sindaco Presidente della
Deputazione del Tesoro di San Gennaro, l’illustre Deputato che rappresenta, per
la circostanza, la stessa Deputazione.
Un
grazie particolare desidero rivolgere alle emittenti televisive Canale 21 e
TV2000, nonché a MariaTV Server che, generosamente, portano questa celebrazione
in tutte le case.
Cari
fedeli,
cari
cittadini devoti di San Gennaro,
oggi
con questa particolare liturgia ricordiamo la traslazione del corpo di San
Gennaro dal luogo del suo martirio, nei pressi di Pozzuoli, alle Catacombe che
poi avrebbero preso il suo nome.
Quest’anno
però tale ricorrenza non può essere celebrata con la tradizionale processione a
Santa Chiara. L’emergenza sanitaria, che in maniera inattesa ha colpito e
sconvolto le nostre comunità e il mondo, ci impone misure precauzionali per
tutelare la salute di tutti e, quindi, una liturgia essenziale, austera, ma non
per questo meno intensa e toccante.
Pur
in questo stato di quasi solitudine, mi sento circondato dalla raccolta partecipazione
di voi che seguite da lontano, dei tanti devoti che in tale ricorrenza
abitualmente affollano la cattedrale e di tutti quelli che, sparsi nel mondo,
ci seguono con costanza e attenzione. In questo clima di sconcerto generale
avverto la silenziosa angoscia della nostra gente, l’inconsolabile dolore di
chi ha perduto i propri cari, la preoccupazione di tante famiglie per un domani
che appare ancora molto incerto.
Eppure
noi - grazie a San Gennaro - possediamo una marcia in più, una riserva di
fiducia immensa e rassicurante e quando sono a rischio le sorti stesse della
Città, il bene comune, allora interviene direttamente San Gennaro, che – come
in passato - placa il Vesuvio, libera dai contagi, prende per mano il destino
di tutti e l’avvia con mano decisa verso un approdo di salvezza.
Quante
volte Egli è intervenuto per proteggere la Città dalle eruzioni, dalle epidemie,
dalla peste e dal colera!
È
stato detto che San Gennaro è l'anima vera di Napoli che trova sempre la forza
di sperare, di lottare, di vincere. Napoli non sì è mai arresa davanti alle pur
numerose sciagure che l’hanno colpita. In queste congiunture in Città si è
sviluppata ogni volta una grande voglia di fare, una grande energia spirituale,
una generosa vicinanza ai più bisognosi.
Oggi,
nella drammatica situazione del nostro Paese, Napoli – come il suo Patrono -
sta dando ancora una volta il meglio di se stessa. Si vanno moltiplicando le
iniziative di sostegno per chi è in difficoltà, si assicura a tantissimi un
cesto di viveri, un piatto caldo, un sorriso di incoraggiamento. C’è una folla
di volontari – veri “santi della porta accanto” - che ogni giorno moltiplicano
le loro iniziative e coinvolgono un numero crescente di persone disponibili, in
modo che nessuno resti digiuno. E commuove anche l’immagine di un cesto calato
da un anonimo balcone con l’indicazione: chi può metta, chi non può prenda.
A
tutti costoro e soprattutto al personale sanitario che si sta prodigando nella
cura dei contagiati con grande umanità ed estrema abnegazione fino al
sacrificio della propria vita, vanno gratitudine, vicinanza e sostegno.
Ma
c’è un altro fronte che mi preoccupa come pastore. Penso ai quartieri più a
rischio della nostra Città, là dove il bisogno può creare occasioni per la
camorra di inserirsi e di esercitare il suo nefasto potere. C’è chi è bravo a
far fortuna in tempi di epidemia.
In
attesa che le serrande dei negozi si riaprano, che i settori trainanti
dell’economia riprendano a funzionare, c’è chi guadagna tempo e affina le sue
capacità di contagiare – peggio di un virus – la compagine civile della nostra
comunità cittadina. Perché la quarantena
ha fermato tutto, ma non la camorra.
Per
questi motivi desidero rivolgermi ai responsabili delle istituzioni per un
caloroso, pressante appello. Muoviamoci! Intervenite subito, perché la malavita
è più rapida della nostra burocrazia! La camorra non aspetta! Bisogna fare più
in fretta di loro
L’invito
pressante è per tutti: liberiamoci dal virus, ma sta a noi napoletani
liberarci anche dal virus della camorra!
Come
fedeli chiediamo a San Gennaro che non ci lasci soli in questo momento
difficile e confidiamo come sempre nella sua prodigiosa protezione. Ma dobbiamo
agire con responsabile accortezza per il bene comune, per chi è più debole, per
chi è più esposto al contagio dell’epidemia e della malavita.
Dobbiamo conquistare e affermare il diritto
alla speranza”. Il Signore ci è vicino, sempre. Grazie a lui ci è dato “sperare
contro ogni speranza”. Una speranza che deve diventare però una categoria
politica per ricostruire in sicurezza la nostra convivenza sociale con
l’operosità fattiva e responsabile di tutti noi.
Chiedo
a ognuno un supplemento di impegno. Per essere all’altezza della nostra
tradizione, per sentirci in sintonia con Papa Francesco, per riconoscerci
devoti di un Santo che mise in gioco la propria vita per un atto di
solidarietà.
Dio Vi benedica
San Gennaro Vi protegga
‘A Maronna V’accumpagna!
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