Ci sarà anche
l’infettivologo Vincenzo Messina dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San
Sebastiano” di Caserta all’importante incontro istituzionale sull’epatite C che
si terrà mercoledì 4 marzo alle ore 15,30 alla Sala dell'Istituto di Santa
Maria in Aquiro del Senato della Repubblica in piazza Capranica a Roma. Tema
del meeting sarà l’eradicazione dell'infezione da Hcv grazie all’utilizzo di un
differente modello assistenziale secondo nuove strategie. Un accesso alla
terapia “diverso” sarà proprio il tema che affronterà il dottor Messina,
responsabile dell’Unità di Ottimizzazione e monitoraggio della terapia delle
epatiti croniche virali per il nosocomio casertano.
Nell’occasione verranno esposte le opinioni e le
riflessioni degli epatologi ospedalieri che lavorano in prima linea con le
persone affette dall'infezione da Hcv, allo scopo di innescare una discussione volta
a trovare nuove strategie, utilizzando un differente modello assistenziale. Il
costo impedisce attualmente un accesso universale alla cura anche nei
cosiddetti Paesi ricchi per cui, in funzione della disponibilità delle risorse
economiche, si è deciso un accesso prioritario in funzione della gravità di
malattia. Prescindendo da considerazioni se tali terapie siano effettivamente e
parimenti efficaci anche nei gradi estremi di malattia, si è purtroppo
determinata una discriminante che farà sì che nel nostro Paese, con una sanità
“regionalizzata” con fondi ripartiti “pro capite”, alcune Regioni con maggior
numero di abitanti e minor numero di malati potranno trattare tutti i propri
cittadini malati, gravi e meno gravi, e altre con minor numero di residenti ma
con il triplo dei malati di altre Regioni a fronte della minore generica
erogazione potranno curare solo una minima parte dei più gravi. La proposta dell’infettivologo
Messina sarà quella di un registro nazionale dei soggetti affetti da infezione
di Hcv, che garantisca un accesso alla terapia rispettoso del diritto di tutti
i cittadini italiani di accedere alla cura eradicante. Ed è notizia recente che
il Ministro ha convocato
proprio un tavolo tecnico d’urgenza per discutere del registro unico per il
nuovo farmaco, il sofosbuvir.
I pazienti,
affetti da cirrosi ed epatite cronica, verranno registrati on line dagli
specialisti accreditati dalle rispettive Regioni presso Aifa, inserendo non
solo dati anagrafici ma anche quelli clinici che consentano, tramite
l’applicazione di scoring sistems già noti, di attribuire a ognuno un punteggio
e quindi l’inserimento in una graduatoria che garantisca una modalità univoca
progressiva di acquisizione del diritto alla terapia. I pazienti con cirrosi
potranno essere rivalutati con cadenza semestrale in quanto soggetti a
variazioni più frequenti della condizione clinica, quelli con epatite cronica
con cadenza annuale per la maggiore stabilità di tale quadro clinico. Il numero
di trattamenti erogabili per anno sarà definito in funzione delle risorse che
lo Stato e non le Regioni dedicheranno annualmente al trattamento della epatite
da Hcv. Una volta stanziata la somma, anno per anno, si autorizzerà la
consistenza dello scaglione che potrà avere accesso alla cura. Il paziente, lo
specialista che ne ha curato la registrazione e l’Asl di residenza verranno
informati dell’avvenuta acquisizione del diritto alla cura. Così la Campania e
Terra di Lavoro in particolare non verranno penalizzate.
All’incontro romano parteciperanno numerosi
e autorevoli clinici provenienti da tutte le Regioni italiane. Le conclusioni
saranno affidate al senatore Vincenzo D’Anna.
Fonte: L’addetto stampa (Enzo Battarra)
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