Cari colleghi agronomi
iscritti all’EPAP,
come Vi è noto in data 29
dicembre 2014 sono state indette le elezioni per il rinnovo degli Organi
Statutari dell’EPAP.
Dopo oltre 30 anni di
attività ordinistica, avendo ricoperto per più mandati la carica di Presidente
Provinciale dell’Ordine di Caserta, della Federazione Regionale della Campania
e di consigliere Nazionale, mi sono trovato di fronte ad una scelta essendo stato
sollecitato da più parti a partecipare alla competizione elettorale.
Dalla lettura di articoli di
stampa, di mail che mi pervengono, bilanci dell’ente e delle varie discussioni
sui blog, sono arrivato al convincimento che l’amministrazione dell’EPAP degli
ultimi anni è stata catastrofica: sono stati bruciati 75,5 milioni di euro in 5 anni (mentre altre casse hanno avuto
trend positivi), con il risultato che le pensioni degli iscritti saranno
pensioni da fame. Persino la Corte dei Conti è intervenuta con la
Determinazione n. 119/12 con la quale ha richiamato l’attenzione dell’Ente sui
“negativi risultati della complessiva gestione finanziaria”, per non citare la
Lehman & Brothers fallita nel settembre 2008 con una notevole perdita di
capitali destinati alle pensioni degli iscritti.
L’art. 6, comma 1, lett. a
del Regolamento elettorale, dato che sono Dirigente di ente pubblico economico,
mi precluderebbe il diritto di esercizio di elettorato passivo, clausola non
contenuta in nessuna disposizione di legge ed in contrasto con l’art. 51 della
Costituzione che consente solo a norme di legge, la limitazione del diritto
soggettivo di candidarsi alle cariche elettive.
Mi consulto con autorevoli
giuristi e con il conforto di molti colleghi, decido di avviarmi in questo
difficile percorso, presentando la richiesta di candidatura al CIG, ben
consapevole che la domanda di mi sarebbe stata respinta, decisione prontamente
comunicatami con nota dell’EPAP del 10 marzo. Non essendo mia intenzione
bloccare la procedura elettorale, ma solo vedermi
riconosciuto il diritto a candidarmi, ho presentato ricorso ex art. 700
c.p.c. al Tribunale di Roma chiedendo l’urgente annullamento del rigetto della
mia richiesta di candidatura. Dato che l’EPAP dovrà predisporre i plichi da
spedire, ho dato avviso al Presidente del ricorso in atto al fine di evitare
spese di spedizione aggiuntive. Resto in attesa, a breve, dell’esito del
ricorso.
Ma vorrei invitarVi a
riflettere su alcune circostanze. Appaiono quanto mai singolari le clausole di
“autotutela e limitazione” che gli amministratori EPAP hanno voluto imporre: l’esclusione dal diritto di candidatura
dei liberi professionisti con
rapporto di lavoro dipendente (benché
questi siano la maggioranza degli iscritti all’EPAP) e limitando il requisito
di professionalità (art. 14 dello Statuto) a chi ha ricoperto cariche per un triennio presso i Consigli o
funzioni amministrative o dirigenziali presso istituzioni pubbliche e private.
In sostanza chi ha titolo a candidarsi è meno
del 2% degli aventi diritto al voto!
Inoltre la modifica dello
Statuto e del Regolamento Elettorale ha consentito ai componenti degli
organismi dell’Ente di autoperpetuarsi
con l’estensione alla terza candidatura e la possibilità di svolgere ulteriori
mandati!
Ultima riflessione
sull’utilizzo del voto telematico (peraltro non riconosciuto dalle Istituzioni
Pubbliche); questa modalità di votazione non tutela l’elettore in quanto non garantisce: l’identificazione certa dell’elettore, l’inammissibilità della delega del voto, la pubblicità e la trasparenza della procedura del voto,
l’inalterazione del risultato
elettorale, l’improprio uso delle
password.
L’invito è quindi di
valutare accuratamente nelle mani di chi affidare il proprio voto delegandolo a
gestire le nostre casse ed il nostro futuro previdenziale.
Caserta, 18 marzo 2015 Dott. Agr. Ciro Costagliola
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