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Comunicato Stampa
Caserta,
12 gennaio 2017
Conti3
certifica l’eco-compatibilità del processo produttivo
e si propone come azienda pilota nel campo della logistica
e si propone come azienda pilota nel campo della logistica
Da azienda accusata di inquinare ad azienda ecocompatibile.
Con tanto di certificato delle analisi.
A conclusione, infatti, di quello che l’imprenditore
Bartolomeo Marco Letizia, patron della Conti3, ha definito “operazione
trasparenza” nel corso di un precedente incontro con i giornalisti, ci sono ora
anche le risultanze delle analisi chimiche affidate ad un autorevole
laboratorio. Analisi che appunto evidenziano in maniera inequivocabile “ il
rispetto dei limiti normativi delle emissioni in atmosfera provenienti dallo
stabilimento”.
Ma a rendere ancora più esplicito il risultato delle
indagini chimiche – disposte, è bene ricordarlo, “propria sponte” dall’azienda
di preformati plastici ubicata in Piazza della seta a San Leucio (Caserta) ad
un passo dal Belvedere protetto dall’Unesco – interviene anche l’amministratore
Vincenzo Sepe: “Le analisi non solo non hanno evidenziato alcun elemento di
tossicità nelle emissioni in atmosfera, ma è stata anche esclusa in maniera
categorica la presenza di solfato di calcio pure adombrata con marcata improntitudine da qualcuno”.
Insomma, riprende Marco Letizia, “con queste analisi abbiamo
voluto non soltanto onorare l’impegno assunto con l’opinione pubblica, ma
soprattutto sgombrare definitivamente il campo da qualsiasi dubbio o sospetto,
semmai ancora dovessero albergare, più o meno in buona fede, nella mente di alcuni”.
Ma l’occasione, continua Letizia, ci consente pure di “ribadire
con forza quella che è la mission produttiva del nostro gruppo. E cioè, promuovere
lo sviluppo nel pieno rispetto della salute, dell’ambiente e delle bellezze
architettoniche e monumentali che la storia ci ha lasciato in eredità”. Insomma,
“grazie alla ricerca e al contenuto innovativo dei nostri manufatti abbiamo la consapevolezza
di concorrere a ridurre drasticamente scarti e residui da imballaggi,
attraverso un processo di recupero della materia prima che si ripete
all’infinito. In questo senso, anzi, siamo e vogliamo continuare ad essere
un’azienda pilota, un modello da esportare”.
Conti3 – come si sa – è una delle aziende del Gruppo Letizia
Spa con centro direzionale a Caserta (a San Leucio il gruppo ha anche un
setificio rinato dalle ceneri della bisecolare tradizione produttiva del luogo)
e stabilimenti a Torino, in Serbia e in Brasile. “Ma ci stiamo affacciando
anche in America del Nord”, rivela il giovane imprenditore.
E a San Leucio, appunto, il Gruppo Letizia, che fattura
intorno ai 30 milioni di euro e conta 200 dipendenti, intende conservare il
centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie utilizzate per le proprie
attività, perché questo è in fondo la Conti 3. Un centro che si avvale di 51
addetti (la media è sotto i 40 anni di età) di cui il 20 per cento ingegneri
specializzati in varie branche, dalla robotica alla meccanica, all’informatica.
E, soprattutto, della continua e fattiva collaborazione con l’Università, cui
destina, annualmente, non meno dell’uno per cento del fatturato. “Ma pensiamo
di fare anche di più”, spiega Bartolomeo Marco Letizia, “perché è nel valore
aggiunto dell’innovazione il successo dei nostri prodotti”. Manufatti,
peraltro, che nascono da una produzione non massiva, pensati e utilizzati – si
diceva – in particolare a sostegno della logistica (ma c’è anche una divisione
impianti industriali che si sta sviluppando con soddisfacente successo) di
primari player industriali italiani ed internazionali e che mira
sostanzialmente a due obbiettivi: ridurre i costi di trasporto delle merci e
recuperare all’infinito la materia prima e gli scarti di lavorazione attraverso
un processo produttiva a basso impatto ambientale”.
Come appunto le analisi di laboratorio attestano.
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