Il Consiglio Direttivo della Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro, riunitosi in sessione
straordinaria il 9 luglio 2012 per le
determinazioni di propria competenza in seguito alla spending review che investe anche la provincia di Caserta;
udita
la relazione del Presidente Avv. Alberto
Zaza d’Aulisio, corredata da ampi
riferimenti alla evoluzione della storia istituzionale del territorio, dal Giustizierato di Ruggero il Normanno
(1139) alla ricostituzione della Provincia (erede del patrimonio
demoetnoantropologico della antica Terra di Lavoro) avvenuta il 1° settembre
1945, dopo l’ ingiusta soppressione operata dal Fascismo;
dopo
approfondita discussione
rilevato,
altresì, che, nel caso di specie, il requisito del numero degli abitanti (circa
900.000 residenti contro i 350.000 previsti per la salvezza) fa premio, agevolmente, su quello della superficie, che, invero,
lambisce il parametro indicato dal Governo (2.700 Km2 contro 3.000);
evidenziato,
peraltro, che la estensione del territorio provinciale di Caserta è
integrata,di fatto, dall’enclave dei
comuni contermini di Limatola, Durazzano e S. Agata de’ Goti (più prossimi a
Caserta che non a Benevento) nonché di quelli al di là del Garigliano sino a
Gaeta ed oltre, omogeneizzati da
mutui interessi storici, culturali e socio-economici con la conseguente
gravitazione verso il Capoluogo di Terra di Lavoro;
osservato,
infine, che la peculiarità del territorio, anche sotto il profilo dell’ordine
pubblico, della sicurezza e, quindi,dell’amministrazione della Giustizia, non
viene tenuta in alcun conto dalla spending
review, che applica freddi tagli matematici con la soppressione di infungibili presìdi sia attinenti alla
funzione giurisdizionale, che, conseguenzialmente, a quella di Polizia a garanzia dell’ordinato vivere civile.
fa
voti
affinché:
1)
I
Parlamentari tutti della Provincia di Caserta facciano cordata per
rappresentare, nelle competenti
sedi istituzionali, le ragioni storiche, culturali e sociali,
che dovrebbero consigliare al Governo di non infliggere alla Provincia
di Caserta una edizione riveduta e
corretta dell’infausto Decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, sia per quanto concerne
l’Ente Territoriale che il sistema
organico e funzionale degli Uffici Giudiziari esistenti sul territorio a
partire da quelli del Capoluogo;
2)
Il Governo voglia recepire le ragioni a
sostegno delle istanze che diffusamente si levano da ogni parte della Provincia di Caserta per
la dovuta salvaguardia di criteri,
principi ed indirizzi consacrati dalla storia e da quella memoria collettiva di
cui la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro e fedele custode.
Si manda alla
Segreteria per l’invio telematico ai Parlamentari della Provincia di Caserta, al
Prefetto di Caserta per l’inoltro al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai
Ministri della Giustizia e dell’Interno, ai Presidenti delle Commissioni
Giustizia della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Si manda alla
Segreteria, altresì, per l’invio, per conoscenza, al Presidente della Provincia
ed al Sindaco di Caserta.
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