venerdì 13 luglio 2012

Relazione Consiglio Provinciale


Per la seconda volta questa mattina ci troviamo a celebrare un Consiglio Provinciale sul tema della soppressione delle Province.

Siamo fortemente preoccupati perché abolire la Provincia di Caserta vuol dire declassare un intero territorio, cancellandone improvvisamente la sua storia, le sue specificità e la sua varietà.

E sarebbe la seconda volta per la nostra Provincia. La prima soppressione fu compiuta ad opera di Mussolini, la seconda verrebbe attuata attraverso una decisione di un Governo che ha commissariato il Parlamento.

Questa operazione pianificata dal Governo avrebbe l’effetto di disarticolare l’architettura dello Stato nella nostra provincia. Purtroppo, non è difficile immaginare che, da qui a qualche anno, ci troveremo di fronte alla necessità di ricostruire tutto quanto ci si appresta a distruggere, a partire proprio da quelle Istituzioni che in questo momento stanno pagando un prezzo altissimo in nome di una logica puramente e irragionevolmente contabile.

Questo provvedimento assolutamente improprio, poi, giunge immediatamente dopo un altro grave atto compiuto da questo Governo, ovvero la soppressione di tutte le sezioni distaccate del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Anche in questo caso, purtroppo, così come si sta facendo per l’eliminazione delle Province, è stata applicata una logica ragionieristica, basata su insensati tagli lineari, che non ha tenuto minimamente conto delle differenti peculiarità delle varie realtà nazionali.

La provincia di Caserta è una provincia complessa, articolata, con una presenza forte della criminalità organizzata e non può certamente essere comparata con altre province del Nord o del Centro Italia. E soprattutto, eliminare la Provincia di Caserta e privare questo territorio di tutte le Istituzioni che devono garantire la sicurezza e la legalità vuol dire consegnarlo nelle mani della malavita.

Non posso non manifestare, inoltre, le mie profonde perplessità sui criteri adottati dal Governo per decidere la soppressione delle Province. Una Provincia come la nostra, con quasi un milione di abitanti e una notevole eterogeneità, non può essere soppressa solo perché mancano pochi chilometri quadrati di estensione territoriale al raggiungimento del parametro fissato dall’Esecutivo.

C’è da dire, poi, che non dobbiamo limitarci ad una battaglia per la sopravvivenza delle Province, ma, contestualmente, bisogna evitare che tali Istituzioni vengano trasformate in enti di secondo livello, sul tipo delle Comunità Montane o dei Consorzi, privandole delle principali competenze. A quel punto sarebbe meglio abolirle definitivamente piuttosto che mantenere in vita delle scatole vuote.

Occorre, dunque, uno sforzo di mobilitazione straordinaria da parte di tutti noi, che prescinda dalle differenze di approccio di matrice politica ed ideologica, che possa contribuire a salvaguardare l’esistenza e l’operatività dell’Amministrazione Provinciale di Caserta che, in un contesto territoriale particolarmente problematico, costituisce un ineliminabile un punto di riferimento obbligato per i 104 Comuni di Terra di Lavoro.

 Fonte: comunicato stampa

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