“Con
grande soddisfazione – afferma - oggi
abbiamo costituito l’Ato in provincia di Caserta. I sindaci intervenuti, che
sono vicini ai cittadini e conoscono i bisogni del territorio, hanno compreso
la bontà dell’operazione del Presidente della Provincia, Domenico Zinzi, e si
sono adoperati affinché anche Terra di Lavoro si dotasse di questo organismo
che consentirà il controllo dell’intero ciclo integrato delle acque oltre che
l’accesso a finanziamenti utili che permettano un monitoraggio capillare e
costante delle acque stesse. E’ solo di pochi giorni fa, infatti, la notizia di
una indagine dell’Istituto ‘Pascale’ di Napoli, che ha reso noto le percentuali
di aumento impressionante delle patologie tumorali in provincia di Caserta. Si
parla di un incremento compreso tra il 28% e il 32%. Gi stessi esperti –
prosegue - hanno affermato che una diffusione così vasta, potrebbe essere
riconducibile ad un inquinamento che non è escluso possa anche derivare
dall’acqua. Non tanto quella potabile, ma quella dei fiumi e quella utilizzata
per le irrigazioni dei campi. Un inquinamento continuo e prolungato da sostanze
tossiche che potrebbero anche avere interessato falde acquifere e fiumi.
L’Ato
– conclude la segretaria provinciale dell’Udc - doveva essere costituito già
dal 2007 e finalmente oggi è realtà. Ci sono, dunque, colpevoli ritardi in chi
ha amministrato in questi anni la Provincia e ha fatto in modo che questo non
fosse costituito, privando già in precedenza il territorio di tutti i benefici
che da oggi saranno a disposizione della provincia di Caserta, compresi i
finanziamenti che consentiranno di intervenire sul ciclo integrato delle
acque”.
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