venerdì 13 luglio 2012

Documento Presidente del Consiglio Soppressione Province.


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Il D.L. 6-7-2012n. 95 recante : “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” agli artt. 17 e 18 interviene ancora una volta sulle Province prevedendone la soppressione e l’accorpamento  (art. 17)  e la istituzione delle città metropolitane (art. 18).

Il governo fonda queste misure sul conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica imposti dagli obblighi europei, ritenendo, perciò, ogni obiezione non suscettibile di considerazione alcuna.

Nel mentre, però, può condividersi la scelta della riduzione del numero delle Province, non altrettanto può dirsi dei parametri previsti per raggiungere tale scopo.

Altrettanto per il fondamentale tema delle funzioni, che sembra trascurato, affrontato in modo superficiale, come peraltro, è stato fin dall’inizio per quello generale della soppressione delle Province.

Il problema vero è che non si conoscono le funzioni svolte dagli Enti Locali.    

Nessuno, a cominciare dai giornalisti che tanto ne parlano, si è mai occupato seriamente di capire chi fa che cosa.

Il Presidente dell’ UPI Giuseppe Castiglione, in una nota di commento al decreto legge, ha dichiarato che le Province diventeranno più grandi territorialmente e quali enti atti a governare l’area vasta, dovranno avere tutti i compiti che spettano ad istituzioni di questa portata, oltre quelli previsti dal decreto e cioè:

le funzioni che riguardano il mercato del lavoro, dai servizi per l’occupazione ai centri per l’impiego e strettamente legate a queste, funzioni sulla formazione professionale,  per le quali lo stesso ministro Fornero ha riconosciuto essere modelli di eccellenza;

le funzioni che riguardano l’edilizia scolastica: lasciare questo patrimonio ai comuni provocherebbe il caos di tutto il sistema dell’ istruzione secondaria superiore.

Discorso a parte merita poi, il tema delle modalità di elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale. Sulla proposta del governo l’UPI, fin dalla conferenza unificata del 4 aprile, si è espressa con parere contrario, presentando al governo una serie di osservazioni delle quali lo stesso “ha preso atto, riservandosi di valutarle”. Ciò non sembra sia avvenuto.

Và ribadita, quindi,la necessità di confermare l’elezione diretta degli organi di governo delle province perché rappresentano la comunità provinciale del paese.

Al di là delle brevi considerazioni che precedono, non può sottacersi la più importante, che cioè il D.L. 95/2012, nel solco di una serie di iniziative partite fin dalla scorsa estate, continua ad evidenziare  una sottile violazione della costituzione. Infatti l’art. 5 della stessa impone che ogni ipotesi modificatoria delle autonomie locali prenda avvio “ per iniziativa dei Comuni” (art. 133c.1) e non dello Stato;  al contrario l’iter procedurale previsto dal decreto, prevede un  percorso statuito dal governo, che ha fissato anche dei criteri cui adeguarsi anche per gli accorpamenti delle province: dimensione territoriale e popolazione residente e ciò in netto contrasto con il citato art. 133c. 1 della Costituzione.

È quindi necessario approfondire questi temi, dal sistema elettorale al modello di gestione perché, nel rispetto delle norme costituzionali, il progetto governativo possa raggiungere gli obiettivi prefissati.

Ai signori parlamentari locali, pertanto si chiede di adoperarsi perché nel corso dei lavori di conversione in legge del decreto, siano affrontati con la consapevolezza e la decisione necessaria i nodi evidenziati in questa sede: funzioni, autonomia, legittimazione, differenziazione.  

Caserta 13.07.2012                                                    

     Giancarlo Della Cioppa   

Fonte: comunicato stampa

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